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Perché il signor R. è diventato matto?

Regia di Rainer Werner Fassbinder, Michael Fengler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Perché il signor R. è diventato matto?

di alexio350
8 stelle

Può una vita del tutto ordinaria condurre alla pazzia? È questa la domanda implicita che scaturisce dalla visione di Perché il Signor R. è diventato matto?, lungometraggio del 1970 firmato da Rainer Werner Fassbinder. La storia riguarda il signor Raab, un disegnatore tecnico che conduce un’esistenza come tante. Le giornate consumate dentro un ufficio silenzioso, le serate trascorse in compagnia della moglie; i pochi momenti liberi dedicati ai parenti e gli amici. Una routine tranquilla, da cui però emerge a tratti una frustrazione latente, faticosamente celata, che porterà il protagonista a uno scoppio di rabbia imprevisto e dai tragici risultati. Un giorno, mentre la moglie sta parlando con un’amica, il signor Raab fuma nervosamente. D’improvviso, preso un candeliere, ammazza la moglie, l’amica e suo figlio. Il giorno dopo si toglierà la vita nel bagno del suo ufficio.

 

Solo partendo da questo tragico finale possiamo ripercorrere a ritroso le scene rappresentate e trovare per esse un significato preciso. Fassbinder vuole mostrarci come non occorra nessun evento traumatico per portare un uomo sull’orlo dello squilibrio, e poi al di là di questo orlo. Bastano le piccole frustrazioni di ogni giorno - un rimprovero da parte del capo, i rapporti amorfi con i colleghi, le piccole incomprensioni con la consorte. La noia di una vita rispettabile quanto asfissiante. Fassbinder ci mostra in maniera sottile i segni del cedimento psicologico del protagonista – il suo abuso di sigarette, lo sproloquiare nelle situazioni meno opportune. E ci mostra la sua incapacità a reagire, a trovare una via di uscita alla sua mediocre prigione. Nemmeno alla fine il signor Raab appare come un mostro o un pazzo, ma come un uomo comune che per un momento non ha più retto il peso della quotidianità. E che ha scelto la maniera più assurda e violenta per urlare la sua rabbia al mondo. 

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