Regia di Billy Bob Thornton vedi scheda film
John Grady Cole è un giovane ranchero, molto abile con i cavalli, che vive in Texas nel ranch di famiglia. Alla morte del nonno, sua madre decide di vendere la proprietà, e con l’amico Lacey attraversa il confine del Rio Bravo a cercare fortuna in qualche hacienda messicana. Sulla strada incontrano un cowboy adolescente che in qualche modo segna la loro vita e trovano lavoro in una grande fattoria dove John s’innamora della bellissima figlia del proprietario. Il destino, sino allora propizio, inizia a rivoltarsi contro i due ragazzi che s’incontreranno di nuovo, ma solo dopo aver superato prove molto dure. Tratto dal primo libro della “Tetralogia del confine” del celebrato scrittore americano Cormac McCarthy, “Passione ribelle” aveva tutte le carte in regola per rinnovare il successo del western: la fine di un’epoca satura di grandi avvenimenti, la potenza del rapporto uomo/natura, la metafora dell’iniziazione alla vita adulta e una grande storia d’amore. Billy Bob Thornton, alla sua seconda regia dopo il lodato “Sling Blade”, aveva l’occasione di prodursi in una rilettura alla Peckinpah del genere, ma l’ha lasciata andar via con una regia anodina che non crea emozione, che lascia scorrere le seduzioni del testo di McCarthy tra le placide acque del Rio Bravo e che stride con l’aura di “dannato” che si sta faticosamente costruendo ad Hollywood.
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