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Passione ribelle

Regia di Billy Bob Thornton vedi scheda film

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La recensione su Passione ribelle

di degoffro
4 stelle

Incredibile passo falso di Billy Bob Thornton. Lo straordinario uomo che non c'era dei fratelli Coen voleva realizzare una ballata western crepuscolare e malinconica ed invece, molto probabilmente per interferenze della onnipresente Miramax, che sperava in un altro colpo alla "Paziente inglese" - il tocco è identico - confeziona un polpettone indigesto, ripetitivo, molto glamour ma piatto e tremendamente noioso. Sceneggiatura pasticciata, confusa e piena di buchi, il che è doppiamente strano visto che il film è ispirato ad un romanzo che si dice molto bello ed è stato sceneggiato da Ted Tally, lo stesso de "Il silenzio degli innocenti"; regia anonima, svogliata, completamente impersonale, persino incapace di valorizzare gli splendidi scenari che normalmente in questi film giocano un ruolo fondamentale. Si vede che Billy Bob ha voluto evitare di realizzare un film esclusivamente fotografico o paesaggistico, ma cade nella trappola ancora peggiore di dare spazio a lunghi ed inutili primi piani esaltando dialoghi, spesso risibili se non imbarazzanti, soprattutto quelli tra Matt Damon e Penelope Cruz o quelli tra i due amici, e, cosa ancora più imperdonabile, gira sequenze degne del peggior fotoromanzo o di una soap opera come quelle d'amore nel fiume tra i due piccioncini: da pelle d'oca; inoltre il troppo frequente ricorso al ralenti produce risultati spesso sconcertanti. Interpreti decisamente lessi, belli da vedere ma totalmente inespressivi: Matt Damon non riesce a trovare il ruolo che lo lanci definitivamente. Continuando con queste scelte sciagurate rischia di fare la fine di Matt Dillon o di altre giovani star che sono rimaste eterne promesse. Quanto a Penelope Cruz ha un ruolo minimo e insignificante e non riesce a lasciare la benché minima traccia. Dopo lo splendido "L'uomo che sussurrava ai cavalli " di Redford poteva essere un altro valido esempio di film capace di restituire il fascino di un mondo ormai lontano e quasi perduto; qui invece non c'è nullo di tutto ciò, ma solo un racconto superficiale, patinato e irrisolto uscito nell'indifferenza generale, nonostante i grossi nomi del cast, tra cui due icone degli anni settanta come Sam Shepard e Bruce Dern in due ruoli davvero piccolissimi. Per una volta il pubblico ha visto bene sentendo da lontano l'odore della classica bufala.
Voto: 4

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