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La sirenetta

Regia di Rob Marshall vedi scheda film

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La recensione su La sirenetta

di YellowBastard
5 stelle

Arriva sul grande schermo a partire dal 24 Maggio l’attesissimo (anche per i motivi sbagliati) La Sirenetta di Rob Marshall, live-action dell’omonima “cartone” della Walt Disney Animation Studios del 1989 diretta da Ron Clements & John Musker.

 

La sirenetta, cast e trama film - Super Guida TV

 

La fondamentale importanza di tale opera è dettata dal fatto che inaugurò il cosiddetto “Rinascimento Disney” dopo un periodo difficilissimo di insuccessi cominciato negli anni’70 e continuato nella prima metà degli anni’80 quando Taron e la pentola magica fu un tale flop da non rientrare nemmeno delle spese di produzione.

Grazie al successo del film, invece, la Disney si riprese alla grande e Burbank iniziò a sfornare nuovi capolavori come La Bella e la Bestia, Aladdin e Il Re Leone.

Evidente quindi l’importanza di cui viene investita questa nuova versione in live-action ed è qui che inizia la solita cantilena contro l’ennesima operazione della “strega cattiva” (leggi Disney) esclusivamente commerciale, irrispettosa verso il “classico” da cui è tratta e/o poco “cinematografica”.

 

Mettiamoci (definitivamente?) il cuore in pace, il motivo per cui sono fatti è perché sono ovviamente un’ottima fonte di guadagno, non solo cinematografico ma anche in termine di marketing, e permette inoltre di rinnovarne le diverse proprietà intellettuali con tutte le varie entrate legate ai diversi format con i quali vengono sfruttati ed è così perché il cinema -tutto il Cinema, nessuno escluso, inutile fare i finti tonti- è un’industria -e sottolineo Industria- che sopravvive ricavandone dei guadagni senza i quali cesserebbe semplicemente di esistere.

Ingenuo anche aggrapparsi poi alla “mancata fedeltà alla storia originale” in quanto i Classici Disney per diversi motivi sono sempre stati riadattamenti delle fiabe da cui sono ispirate, spesso cambiandone anche aspetti importanti (o addirittura fondamentali) per venire incontro alle aspettative del pubblico di quel momento (e qui glisso sulle polemiche sul colore della pelle della protagonista perché si è già detto troppo, e spesso a sproposito, che è abbastanza inutile aggiungervi anche i miei, di spropositi).

 

Quando esce il film della Sirenetta? Ecco la data ufficiale

 

Passando quindi al film vero e proprio si apre in modo poetico (o ruffiano?) con una citazione di Hans Christian Andersen, autore della fiaba originale, e attraverso immagini che onorano la maestosità del mare (e la sua spettacolarità).

Tutto molto bello, direbbe Pizzul (se si supera di buon grado una certa plasticosità delle immagini), ma che non nasconde affatto l’ennesima operazione Disney riuscita soltanto a metà.

 

È evidente l’incredibile impegno e devozione che tutti hanno dato nella realizzazione della pellicola ma evidentemente certe operazioni semplicemente non funzionano (più?).

E come nella maggior parte dei live action tratti dai Classici Disney il problema è sempre lo stesso, perpetrato con dissoluta costanza ad ogni occasione, ed è la resa in computer grafica delle immagini. E sebbene queste siano di un livello estetico eccellente risultano (quasi?) sempre piatte o disconnesse a quanto stiamo vedendo, in quanto la postura degli attori reali non si sposa (quasi?) mai perfettamente con le code realizzate in CGI, soprattutto riguardo a elementi fantastici o animali, creando spesso un effetto straniante e/o innaturale.

Questa scelta di realismo-non-realismo (la mia idea è che cerchino di collegarsi alle immagini e ai colori del cartone animato, un “falso” realismo che imita o richiama le origini animate della pellicola) mina fortemente la credibilità del film perché porta, ovviamente senza volerlo, a momenti visivamente grotteschi o almeno fastidiosi, perdendo di vista anche il senso originale dell’animazione stessa: non la riproduzione corretta e realistica di un oggetto ma una sua riproduzione “artistica”, integrandola con l’ambiente ma donandogli non solo caratteristiche specifiche e funzionali, che originariamente non avrebbe, ma anche carattere o una sua personalità.

A questo punto che senso ha prendere una riproduzione “artistica” e le sue nuove integrazioni e riportarlo alla realtà scenica quando non può conservare tali integrazioni senza privarsi del suo stato di realismo?  

 

La Sirenetta': la durata del live action Disney

 

Inoltre, vengono inseriti scene non presenti nel classico, dando anche informazioni che a volte arricchiscono i rapporti o i conflitti tra i vari personaggi, creandone anche di nuovi, mentre in altri sono soprattutto superflui e/o appesantiscono il minutaggio, o anche nuovi temi che non sempre vengono affrontati, a partire dal tema ambientale, praticamente obbligatorio in ogni nuova pellicola hollywoodiana che si rispetti, fondamentale per il popolo del mare e potenziale punto di discussione, sul quale però si preferisce glissare subito dopo averne accennato l’esistenza.  

 

Nuovi sono alche alcuni numeri musicali su cui ha lavorato il celebre autore del musical Hamilton, Lin-Manuel Miranda, già da anni collaboratore della Disney, per cui ha scritto tre nuove canzoni: Wild Unchartered Waters per il Principe Ariel, For the First Time eseguita da Ariel e The Scuttlebutt affidata a Scuttle, che di per sé funzionano ma anche piuttosto contemporanee e che non sempre si sposano perfettamente con lo stile di quelle originali di Alan Menken.

 

La Sirenetta Recensione: il live-action Disney che non ti aspetti

 

Halle Bailey nel ruolo di Ariel si dimostra invece all’altezza, ha una voce meravigliosa ed è perfetta nei panni della giovane sirena sognante e innamorata dell’ignoto, mentre completano il cast Jonah Hauer-King nel ruolo del Principe Erik (O Re Erik?), Melissa McCarthy, Javier Bardem, Awkwafina, Daveed Diggs, Jacob Tremblay, Noma Dumezweni, Art Malik e Jessica Alexander.

 

VOTO: 5,5

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