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La meravigliosa storia di Henry Sugar

Regia di Wes Anderson vedi scheda film

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La recensione su La meravigliosa storia di Henry Sugar

di mck
8 stelle

Vedete quante briciole di gomma? Ecco.

 

Quelle tracce di grafite agglutinata per frizione alla mescola morbida contengono tutte le vite e le storie sbagliate.

Gli uomini come Henry Sugar si trovano a vagare come alghe in tutto il mondo. Non sono particolarmente cattivi, ma non sono neanche buoni. Fanno parte dell'arredamento.

E invece, ecco: è lo stesso Wes Anderson, metaforicamente incarnando il pensiero di Roald Dahl rispettandone ed anzi letteralmente traslandone l’etica dalla letteratura (l’omonimo racconto contenuto nella raccolta del 1977 che ne porta il nome più “...and Six More”) al cinema, a causare la programmatica furia genuina del poliziotto (della morale!) interpretato da Ralph Fiennes che già interpreta Roald Dahl…

 


Certo, rimane una favola, e lo si capisce dal fatto che John Winston (Dev Patel, che impersona anche il Dr. Chatterjee), il socio svizzero (!) di Henry Sugar (Benedict Cumberbatch, che impersona anche il truccatore del nostro eroe durante la sua carriera di Robin Hood), non lo ha fregato, facendo la cresta sul reimpiego dei versamenti in beneficenza, neanche (!) dopo morto.

 


Un perfetto Ben Kingsley (Imdad Kahn e il croupier) divertito e divertente assieme a Richard Ayoade (il Grande Yogi e il Dr. Marshall), più un paio di particine per David Grant (un altro croupier) e per Jarvis Cocker (alcuni camei sparsi qua e là) completano il cast di questo mediometraggio (fotografia in 4:3 di Robert Yeoman - che "smonta" le retroproiezioni con un tocco più kubrickiano/ptandersoniano che pubblicitario: più "A ClockWork Orange" e "Phantom Thread" che BAM per UnipolSai, insomma  - e montaggio di Barney Pilling & Andrew Weisblum) a capo di un netflixiano ulteriore terzetto di roalddahliani cortometraggi – “the Swan”, sempre da “tWSoHSaSM”, “the Rat Catcher”, da “Someone Like You” (1953), e “Poison”, sempre da “SLY” –, “the Wonderful Story of Henry Sugar” è uno scenotecnico (production design di Adam Stockhausen, qui in zona Henri Rousseau, il Doganiere) trompe l’oeil pop-up bigger than life.

 

 

Vedete quante briciole di gomma? Ecco.

 

* * * ¾ / * * * * - 7.75

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