Trama
La nebbia, il freddo, la neve del novembre del 1526. I Lanzichenecchi di Carlo V, imperatore degli Alemanni, comandati da Zorzo Frundsberg, marciano verso Roma e Joanni de' Medici, capitano di un'armata pontificia, ritarda l'avanzata e si oppone al nemico con i suoi uomini dalle armature brunite - dalle bande nere - per colpire meglio nel buio, all'improvviso, con audacia e intuito tattico.
Note
La guerra è un lavoro, una professione (il denaro per i soldati consente ai capi di avere prestigio, autorevolezza e una fragile forma di fedeltà), una vocazione (il pensiero della morte non sfiora la filosofia dell'esistenza), uno strumento della politica (sotterfugi, doppio gioco, voltafaccia e menzogne degli alleati), un laboratorio di tecnica bellica (dalle spade, dalle lance, dagli archibugi ai falconetti, nuovissime bombarde capaci di colpire i soldati avversari con palle da due libbre). "Il mestiere delle armi", il magnifico film di Ermanno Olmi, racconta gli ultimi giorni di vita di Joanni de' Medici e la trasformazione epocale della tragica arte della guerra. Nelle folgoranti inquadrature si impastano i ritmi e gli scenari maestosi della natura, spogliata dal tardo autunno, e le colonne degli uomini in marcia; le scene di massa, filmate con ammirevole sensibilità per lo spazio e per il movimento, e scene di solitudine, di veglia, di lettura, di attesa, di ricordo (della moglie e del figlio) e di mestizia (l'amore per la nobildonna di Mantova interpretata da Sandra Ceccarelli). Il regista coglie, grazie ad uno stile purissimo, uno dei segreti di un mondo e di un secolo, il Cinquecento, in cui le azioni cominciano ad entrare in conflitto con i pensieri e il Rinascimento aspetta Cartesio e trema per la scienza delle armi.
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
Un capolavoro da vedere.
leggi la recensione completa di OsmantusIl miglior film dell'ultimo Olmi
commento di ssiboniTutti o quasi i segreti del 'mestiere'.
leggi la recensione completa di BradyBella la fotografia, che ricorda le atmosfere dell'Albero degli zoccoli. Ma il resto fa dormire. Storia inconsistente enon proprio chiarissima.
commento di sangrila31Bel film, certamente un po' pesante, ma con momenti di pura poesia. Ottima la riflessione sull'introduzione delle armi da fuoco.
commento di florentia violaCapolavoro imperdibile.
commento di Alberto21Ammettiamolo,sarà pure un bel film con una straordinaria fotografia ma il linguaggio usato da Olmi è davvero difficile da ascoltare..tutta colpa della TV?
commento di principessasofiaNon capirò un cazzo di cinema… ma a me è sembrata solo una gran noia mortale… ho retto venti minuti poi ho spento la tv! Che pacco!
commento di RageAgainstBerlusca