Regia di David Fincher vedi scheda film
Se riuscite a resistere all'abbraccio letale di Morfeo dei primi venticinque minuti, allora non dico che sarete premiati, ma almeno potrete vedervi un discreto gangster movie girato assai bene da un maestro del genere. Il film tratto da una serie di fumetti di Luc Jacamon mette al centro della scena e per l'intera durata dell'opera un killer gelido, metodico, tecnologico (Michael Fassbender, tornato al cinema dopo la parentesi passata a guidare auto da corsa), che - con le canzoni degli Smiths alle orecchie - ripete a sé stesso come un mantra sempre le medesime frasi (in voce off) per dirigere impeccabilmente la propria azione. Il film di Fincher è tutto imperniato su ciò che accade dopo che, per la prima volta, a Parigi il nostro killer professionista indirizza il proiettile sulla persona sbagliata. Il committente lo vuole liquidare perché troppo scomodo, ma chi ci rimette è sua moglie, che finisce in un letto d'ospedale. A quel punto, al killer non rimane che progettare un piano ingegnoso per liquidare il committente e i suoi emissari.
Fincher confeziona un revenge movie molto controllato, con un'unica, vera scena di action, ma pensato sul ricorrente ribaltamento di ruoli tra preda e predatore. Nulla di trascendentale né di memorabile, ma quanto basta per mettere a riposo i neuroni per centoventi minuti.
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