Regia di David Fincher vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO
Un killer perfezionista e scrupoloso viene meno ad una missione e si ritrova a dover gestire le conseguenze del fallimento e la vendetta di chi gli ha commissionato il lavoro.
In fuga per fare perdere le tracce di sé, si renderà conto che nessun luogo al mondo è sicuro e che chi gli dà la caccia ha già dimostrato concretamente che intende fargliela pagare cara.
Solo più che mai, il killer dovrà mediare istinto ed esperienza con quel lato emotivo che pare ora più fuori controllo che mai. Anche la mente più inquadrata e precisa può infatti iniziare a perdere lucidità, quando iniziano a venire a galla certe frustrazioni fino a poco prima gestite e tenute a bada con una fermezza quasi chirurgica.
Ottimo ritorno in regia di un Fincher ispirato, preciso e freddo come un tagliente bisturi chirurgico, in grado di firmare un thriller che tratta di sentimenti e stati d'animo in subbuglio senza mai lasciar spazio a concessioni sentimentali in una storis di fuga e vendetta che fila liscia veloce e coerente.
Alla riuscita del valido thriller contribuisce non poco la presenza di un ritrovato Michael Fassbender, assente da parecchio dagli schermi e perfetto ad incarnare una personalità solo apparentemente imperscrutabile ed in grado di gestire alla perfezione i convulsi moti interiori che rendono il soggetto sempre più vulnerabile, verso un livello mai raggiunto in una carriera all'insegna della più perfetta e precisa professionalità.
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