Regia di William Dieterle vedi scheda film
Alla vigilia di Natale un sergente in licenza e una donna si incontrano sul treno, si piacciono, ma all’inizio non si raccontano tutta la verità: lui sta cercando di guarire dai traumi psichici prodotti dalla guerra, lei sta scontando una condanna a sei anni per omicidio preterintenzionale ed è in permesso premio. Lo spunto iniziale (fatta salva l’insolita situazione della donna, il cui passato viene rivelato in un breve flashback) ricorda L’ora di New York (1945) di Minnelli e La voce della tortora (1947) di Rapper, che però conducono il gioco con maggiore eleganza e sanno essere più sottilmente problematici pur nello scontato lieto fine: questo è invece un tipico prodotto destinato a rinfrancare il fronte interno, infondere ottimismo nelle difficoltà, esaltare i valori familiari, la solidarietà, la tranquilla vita di provincia. Una curiosità: Ginger Rogers si spaccia dapprima per una piazzista (lavoro inusuale per una donna, come Cotten le fa notare), ed è proprio questo il ruolo che interpreterà in Vita di una commessa viaggiatrice (1956).
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