Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Capolavoro porno e "sociale", nel quale il "Franco Maresco dell'hard tricolore" Mario Salieri il sommo(dal primo e proprio con questo annoverato tra i migliori film italiani del 1994, "Lo Zio di Brooklyn" ovviamente a parte), crea da par suo un approccio senza uguali alla materia almeno nelle sceneggiature delle sue saghe, qui in maniera irresistibile intrecciate ad una storia abusata dal cinema italiano anni '90 "tipo" i film di Claudio Fragasso ma con maggiore spessore, di mafia e testimoni ricercati da degli irresistibili killer gran "fottitori", e con un Ron Jeremy il mito, monumentale come direttore che parla e gesticola in stretto napoletano(eccellente doppiaggio dei maggiori nomi professionistici) del carcere, traffichino e maneggione, oltre che ricattatore per ottenere favori carnali, dalle favolose mogli dei detenuti. E abbiamo in tal senso grandi scene e prestazioni di un mago dell'amplesso quale Jeremy, con stupende del tempo Draghixa, Anita Garibaldi, Kelly Trump, ecc. Tutte girate nel consueto stile del Maestro Salieri per camera fissa, fotografia ombrosa, e dal frequente ricorso al bianco e nero, come nella eccellente sequenza del pullman guasto e della lunga attesa dei passeggeri nell notte, nella quale si ha una sequenza di Selen del tempo veramente al top in tutti i sensi e over the Top-*, per tecnica hardistica ma anche discrete capacità recitative sempre per essere una hardistica, ovviamente molto ben doppiata in siculo stretto.
Non verrà mai candidato all'Oscar se non per i suoi specialistici di categoria, ma certamente c'è più vibrante verità ed emozione reale, in questo capolavoro cupo, nero e pessimista e al contempo con sapienza di concetto e costruzione, massimamente eccitante del Maestro Salieri, che in tutta la filmografia di Garrone, almeno quella post i primi piccolissimi film a 0 budget, scritti con Gianni Di Gregorio.
John Nada
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