Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Il giallo e la provincia: Chabrol. Le due componenti principali del cinema chabroliano si ritrovano nitide quanto mai in questo Una morte di troppo, tratto da un romanzo di Dominique Roulet (anche sceneggiatura). Il discreto successo suggerirà al regista, l'anno seguente, di mettere in piedi un seguito, dal titolo (in Italia) de L'ispettore Lavardin e sempre con il buon Jean Poiret protagonista. Nulla di eccezionale in questa trama dalle tinte fosche (ma solo quelle, poichè nei fatti e nelle immagini tutto lo squallore di fondo della situazione rimane soltanto accennato), in questo film che per Chabrol è poco più che una divertita esercitazione; gli elementi di base del lavoro sono una storia complicata quanto basta (ma sostanzialmente grossolana, priva di eccessivi spigoli e dettagli) per incuriosire lo spettatore e un colpevole chiaramente a sorpresa come la tradizione del genere vuole. Stephane Audran, Michel Bouquet e Lucas Belvaux sono i nomi principali in cartellone; musiche del figlio del regista, Matthieu Chabrol, non disprezzabili. 4,5/10.
L'ispettore Lavardin, astuto e manesco, viene mandato in un paesino francese a indagare su una serie di morti sospette, legate a una speculazione immobiliare. Il giovane postino Louis sembra essere il principale indiziato.
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