Regia di Frank Borzage vedi scheda film
Lubitsch come produttore deve aver influito anche sulla storia narrata: l'americano ingenuo e sentimentale, gli europei brillanti e cinici fino all'autodistruzione, privi di senso morale ma dotati di tanto charme da far innamorare l'americano anche quando viene derubato e maltrattato. La conclusione in regola con la morale pare una affrettata e ironica concessione alle esigenze di Holliwood. Tuttavia nulla nel modo di trattare il racconto può far pensare a Lubitsch; il racconto è scontato, sempre prevedibile, senza essere avvivato dalla grazia e dall'ironia dei film di Lubitsch. Cooper non sembra un innamorato impacciato ma un attore impacciato; anche la Dietrich sembra una annoiata imitazione di se stessa, priva di partecipazione.
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