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Desiderio

Regia di Frank Borzage vedi scheda film

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La recensione su Desiderio

di millertropico
8 stelle

Desiderio, girato nel 1936, porta la firma di Frank Borzage, che effettivamente ne curò la regia, e quindi "formalmente" non è un film di Lubitsch (che aveva in questo caso solo il ruolo più marginale di direttore della produzione), ma credo che lo si possa considerare tale proprio nella sostanza. Lubitsch infatti non seppe resistere alla tentazione di "guidare" in qualche modo sia pure dall'esterno la mano di Borzage, e lo si nota proprio analizzando il risultato complessivo perchè l'opera è indissoloubilmente permeata  da quella "leggendaria impronta" lubitciana che non lascia alcun adito al dubbio di una sua parte attiva anche sul fronte più meramente realizzativo della storia.
Il personaggio affidato a Gary Cooper ne è la riprova certa: un ingegnere americano un pò sempliciotto (Tom Bradley) per il quale, secondo il clichè lubitciano, la tanto agognata vacanza in Europa (Spagna.. Parigi...) si trasforma in un percorso insidioso che si potrebbe benissimo definire "di perdizione".
Si invaghisce infatti di una ladra internazionale (Madeleine de Beaupré) che ha il fascino irresistibile di una affascinante, godibilissima Marlene Dietrich.
Un incontro il loro che che farà incontrare all'uomo finalmente l'amore ma lo farà cacciare anche in un mare di guai.
Nella storia, prevale singolarmente il registro sentimentale, ma i guizzi umoristici non mancano di certo, vedi il brutto scherzo che Madeleine tira a due gentiluomini, un celebre medico e un altrettanto famoso gioielliere, spacciandosi per la moglie di entrambi al fine di rubare una preziosissima collana. La quale rappresenterà per tutto il film quello che poi Hitchcock avrebbe definito un "MacGuffin", un pretesto insomma per lo svolgimento della storia d'amore tra i due, che si concluderà, non c'è da dubitarlo, benissimo.
Una deliziosa pellicola che conferma la grandezza inventiva di un cinema "leggero" come lo era la commedia Hollywoodiana di quel periodo che ammanta di rimpianto il ricordo.

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