Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Commedia di gran classe, che mette in scena una guerra tra sessi intelligente e sottile, dove la controparte femminile esce vittoriosa e quella maschile ridicolizzata, solo con una punta di cattiveria che si sente appena sotto la superficie.
L’ottava moglie di Barbablu è una commedia sofisticata di Ernest Lubitsch sceneggiata da Billy Wilder. Basta già questo a garantire la riuscita di un film delizioso, che funziona benissimo ancora oggi, che ho trovato essenziale e modernissimo nella messa in scena di una guerra fra sessi, senza nessun orpello inutile, solo un sapiente gioco di bianco e nero, pieni e vuoti, equilibri tipici di questo regista che possiede un rigore classico ed elegante che mi piace moltissimo; ho trovato belle le scene girate nell'appartamento, le porte aperte e chiuse che delimitano gli spazi - tanto cinema viene da qui.
Frizzante l’incontro/scontro dei due protagonisti, attori di razza come Gary Cooper, personaggio dal fascino indiscutibile e una spigliata Claudette Colbert dotata di una grazia naturale, che sa dare al suo personaggio una leggerezza fine, ragazza intelligente e per nulla ingenua che s’innamora di un milionario incontrato per caso in un negozio d’abbigliamento, - la scena del pigiama maschile, giocata su sottintesi ed equivoci, è davvero perfetta e si collegherà ad altre situazioni del film, dove viene coinvolto anche il padre della ragazza, - tutto retto da una sceneggiatura sapiente che non sbaglia un colpo; l’uomo, abituato ad avere tutto con troppa facilità, perfino sette mogli di cui si è liberato molto in fretta, è deciso a sposare la sua nuova fiamma, ma la mogliettina non si dimostrerà così facile da conquistare, e giocherà con ironia e disinvoltura per legare a sé il marito, e demolire sicurezze e preconcetti maschili.
Alla fine sarà la controparte femminile ad uscire vittoriosa da questa bizzarra sfida, stuzzicando la tipica gelosia maschile, spesso fondata su nulla di concreto, e ridicolizzandola in maniera sottile e intelligente, con una punta di cattiveria appena accennata.
Azzeccate tutte le figure di contorno, il giovane dipendente della banca, innamorato della ragazza che si trova coinvolto nelle vicende coniugali, il pugile assoldato dalla moglie per ‘punire’ il maritino, il detective privato assunto dal marito che finisce smascherato dalla moglie.
Bellissimo, e da vedere ancora oggi, per quanto sappia essere attuale.
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