Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Devo dire che mi sono proprio divertito. Il film può contare sulla regia di Lubitsch e - elemento niente affatto secondario - sulla sceneggiatura di Billy Wilder. L'impronta del futuro regista di capolavori si sente nei dialoghi fulminanti ricchi di battute e ironia, e su certe idee che uno si chiede dove andava a pescarle. Basti pensare alla sfilza di gag cucite attorno all'idea del pigiama con o senza pantaloni. La prima parte del film è geniale e provoca una raffica di risate; la parte centrale ha forse un po' di stanchezza, comunque non eccessiva; la parte finale, infine, offre almeno un'occasione per una lunga risata, cioè la sequenza dove lei tenta di inscenare un adulterio e tutto va storto. Molto divertente anche l'episodio del manicomio di lusso.
I due protagonisti Cooper e Colbert sono bravi e legano bene tra loro. Offrono almeno un momento memorabile, secondo me venuto quasi per caso, cioè il bacio al ristorante. Il giovane David Niven già sa il fatto suo e fa una buona parte secondaria, come l'affidabile Edward Everett Horton.
Insomma, l'accoppiata Lubitsch-Wilder è come la nitroglicerina. Magari questi film si potrebbe tentare di rifarli oggi (fedelmente, però, non "migliorandoli").
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