Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
L'ottava moglie di Barbablu è un valido esempio di cosa si intenda per 'commedia brillante', o più semplicemente 'alla Lubitsch'. Questo film è l'incontro - il primo, cui seguirà l'anno successivo Ninotchka - fra il grande regista di origine tedesca e la coppia di sceneggiatori Brackett/Wilder, nomi in ascesa ad Hollywood e che ben presto si metteranno 'in proprio'. L'umorismo arguto dei due autori si nota a più riprese, nelle scenette colme di battute fulminanti, anche se va riconosciuto che l'intreccio della storia non è dei più fantasiosi; ma a conferire il giusto brio ci pensa il terzetto di protagonisti formato da Gary Cooper, Claudette Colbert e David Niven, cui va aggiunta la simpatica macchietta di Edward Everett Horton, che interpreta il padre di Nicole. L'alto ritmo è un ulteriore punto a favore della pellicola, nonchè elemento di riconoscimento degli sceneggiatori. Storiella di puro intrattenimento senza eccessive pretese, dalla durata contenuta (poco oltre l'ora e venti minuti) e con lieto fine romantico garantito: ben fatto. 6,5/10.
Nicole accetta di sposare Michael nonostante egli venga da sei divorzi ed una vedovanza; per evitare che ci sia una nona moglie stipula con il benestante futuro marito un accordo che la renderà ricchissima in caso di divorzio. E quindi architetta un piano diabolico...
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