Regia di Franco Brusati vedi scheda film
Un debutto come regista che poi è proprio la bandierà che lo contraddistinguerà nella sua carriera cinematografica, nel senso che avrà sempre delle tonalità diverse che lo hanno fatto sempre uscire dal coro. Un regista che ha lavorato moltissimo come sceneggiatore, e le sue regie sono poche, purtroppo, i suoi film tutti interessanti, trenendo conto anche di ceerte mancanze, ma mai negative del tutto.
Qui ha sceneggiato da solo, avendo un'idea in testa tutta sua, che ha reso questo film davvero inimitabile per l'epoca, con una ironia e direzione di attori unica.
Una storiellona che Brusati a smussato e reinventato, facendoci godere fino in fondo il tono leggero, non facile a sostenere.
La prima parte in particolare è molto gustosa, come gustosa è la rappresentazione, peccato che gli attori, pur essendo in ruolo, non avevano quella fama da mettere il film in primo piano , comunque è curatissima anche tutta la parte dei caratteristi con in testa la Pagnani e Stoppa
Robertino ragazzino dell'alta società è molto viziato e crescendo si innamora della cugina americana ospite, ma lei pur ricambiando ed essendo più grande di lui di due anni, sposa un altro per motivi di interesse.
A dire perfetta è dire poco, ha il tocco della leggerezza ed è una vera maestra dell'arte della recitazione, con sfumature, che per una attrice che viene dal teatro italiano e quindi assolutamente estranea dall'arte della rappresentazione visiva, ha dell'eccezionale.
Il padre, ruolo da gufo
Il padre di Zvani, grande attore e grande caratterista la cinema
Era la bellezza del momento, ma come attrice non era un granché
Un esordio con i fiocchi, di un gusto squisito, si apprezza l'ironia e la satira, sempre in punta di peidi, ma piacevoleissima. Un regista da riscoprire, anche nelle sue opere minori, da ricordare che è stato anche un importante drammaturgo, portando innovazioni, di trama, anche in teatro
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