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La sciantosa

Regia di Alfredo Giannetti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La sciantosa

di giampy
8 stelle

Si tratta di un "gioiello" del piccolo schermo, una vicenda intensa e sofferta che vede l'ultima grande interpretazione di Anna Magnani. Il film è ambientato durante la Grande Guerra, e vede una matura ex sciantosa del Café Chantant, che pur di non vedersi buttata fuori di casa, non avendo più un soldo, si fa convincere a partire per il fronte, così da tirare su il morale alle truppe italiane. Dopo un viaggio in treno, arriva in un accampamento militare dove viene accolta con grandi onori, soprattutto da un giovane soldato napoletano, gentile e generoso, col quale si instaura una certa simpatia. Dopo la cena, cominciano le prove per lo spettacolino. Lei però sbuffa e si lamenta per la mancanza di una orchestra adeguata, ma alfine il ragazzo, che aveva tentato invano di farle cantare "'O surdato nammurato", la convincerà a farle intonare almeno la marcia militare. Lei allora si para con la bandiera italiana ed è pronta per intonare quell'inno al combattimento, quando ecco che si apre il sipario. Ed è proprio qui la scena clou del film, che dimostra lo straordinario talento e la sofferta sensibilità della Magnani. La sciantosa, vedendosi di fronte un pubblico di ragazzi fasciati, mutilati e ciechi, ma pur sempre sorridenti e con tanta gioia di vivere, rimane per un attimo senza parole, e si rende conto che è inutile cantare una stupida marcia che inneggia a quella Patria e a quell'esercito che li hanno ridotti così, e allora, quasi col pianto in gola, dice al ragazzo di suonare "'O surdato nammurato", che mai come in quel momento sarebbe stata adatta. Allora comincia a cantare quella straordinaria canzone di speranza e sentimento, con grande pathos e sincera sofferenza, con i soldati che la ascoltano incantati e in lacrime, e che la accolgono alfine con un fragoroso applauso. Ma il nemico bombarda il campo, e così tutti sono costretti a fuggire. La sciantosa più fragile e scossa che mai, vede morire la sua cameriera personale e molti giovani soldati. Alfine il ragazzo riesce a trovare della benzina per una jeep, e così si avvia con la donna spiritualmente distrutta, verso la stazione per farla ripartire. Lei è abbattuta e lui le sta facendo forza, confidandole di non vedere l’ora di vedere sua moglie e il suo bambino, di cui le aveva già parlato, quando un aereo nemico li sorvola. Lui si abbassa anche se è quasi certo di morire, quando ecco che lei, invece di pensare per sé, copre il ragazzo con il suo corpo, facendosi così uccidere. Lui la abbraccia sconvolto e commosso, e la macchina da presa man mano si allontana, con la voce della sciantosa per sottofondo che intona "'O surdato nammurato". Commovente e sensibile, tra le migliori interpretazioni della Magnani.

Su Massimo Ranieri

Spontaneo e convincente nel ruolo del soldato napoletano dal buon cuore, Ranieri è un bravissimo attore, e qui con la Magnani riesce a toccare anche qualche emozione.

Su Anna Magnani

La migliore attrice italiana che sia mai esistita, dotata di una travolgente carica interiore, di una profonda, spontanea, sofferta ed emozionante sensibilità e di un notevole temperamento drammatico. Qui l'attrice è al suo massimo, particolarmente nella scena in cui la sciantosa si trova di fronte ai soldati mutilati e ciechi, ma ancora felici di vivere, così si toglie la bandiera italiana che aveva indosso e rinuncia a cantare un’insensibile marcia militare, per intonare con un filo di voce e con sofferto sentimento "'O surdato nammurato". Qui Anna Magnani è davvero magnifica!

Su Alfredo Giannetti

Grande stile e sensibilità, ha scritto e diretto una storia davvero coinvolgente e toccante, e ha dimostrato una notevole eleganza nel dirigere gli attori, soprattutto quella Magnani che ultimamente, nessuno sembrava più in grado di saper dirigere.

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