Regia di André De Toth, Primo Zeglio vedi scheda film
Un perfetto ibrido tra un fumetto d'avventure per maschi e un "Harmony" (serie "History", ovvio).
Non particolarmente appassionato di avventure piratesche, sono arrivato a questa pellicola sostanzialmente per la presenza di Steve Reeves. E allora due parole sul buon Steve. Nel volume "Giganti buoni" (Gremese Editore), Ornella Vanoni, che col nostro aveva lavorato in "Romolo e Remo" l'anno successivo a questo "Morgan il pirata", ebbe a dire su di lui che si trattava di uno che non sapeva fare niente ma che prendeva molto sul serio la sua carriera di attore, con tanto di insegnante personale di recitazione al seguito. Del resto, dopo un paio di particine in quel di Hollywood (tra cui, udite udite, "Jail Bait" di Ed wood!) era pur sempre diventato grazie agli Ercoli, l'attore più pagato d'Europa, dove si svolse tutto il resto della sua carriera esclusivamente in "starring roles: vien da sé che si prendesse sul serio. Ora, o che fosse per effetto dell'insegnante personale, o per stato di grazia, o per buona direzione, in questa pellicola Reeves risulta molto sciolto e a suo agio per i suoi standard, sia nella mimica facciale sia nei movimenti sul set. Valérie Lagrange (qui blanda protagonista femminile) ebbe a dire che nonostante i muscoli da bodybuilder Reeves non riusciva a sollevarla nelle scene che lo richiedevano sul set : ma non lo aveva detto anche la Koscina o qualcun'altra? Perchè questa storia l'avevo già sentita circolare. Quindi o queste attrici erano stranamente pesanti o davvero il buon Steve non ce la faceva. Io dico "chissenefrega", qui lo troviamo sia sbarbato che barbuto, sia nudo fino alla cintola che addobbato stile principe azzurro, per la gioia di tutti noi fans qualsiasi siano le preferenze in merito.
L'atmosfera piratesca è favolisticamente ricreata in modo gustoso e colorato, non privo di fascino, e vi contribuisce non poco la presenza magnetica di Chelo Alonso, che si staglia sul resto delle altre presenze femminili, piuttosto debolucce e incolori.
Particolarmente bella visivamente la sequenza notturna che ritrae la festa dei pirati su una baia illuminata dai falò tra danze dal sapore un po' tribale, un po' spagnoleggiante: ha fascino e atmosfera.
Cult la scena del duello tra Morgan e l'Olonese (interpretato da Armand Mestral, bravo), in cui il secondo si sta per scamiciare per battersi ma nel momento in cui vede Reeves a petto nudo ricala giù la camicia.
Le scene di combattimenti e assalti non mancano e sono pure girate discretamente bene. Quelle romantiche invece si limitano a un paio di baci hollywoodiani e non comunicano certo grandi emozioni.
Coproduzione franco-italiana dal budget adeguato, si girò in Italia, ognuno nella propria lingua (quindi Reeves in inglese come sempre, gli altri in italiano e francese) tanto poi si ridoppiava tutto.
Insomma, il film scorre via abbastanza piacevolmente, con una regia classica, una fotografia pulita e un montaggio tranquillo senza brutti stacchi. Peccato allora per quella scena finale che definire affrettata sarebbe un eufemismo: è un colpo d'accetta tale che quando è comparsa sullo schermo la parola "fin" mi sono trovato a chiedermi se la copia da me visionata (della durata di 90 minuti e una manciata di secondi), fosse integrale, sebbene un taglio proprio sulla scena finale mi sembra molto strano.
Tutto sommato: adeguatamente girato e godibile. 3 stellette (più mezza per Steve)..
in realtà accreditato come primo regista è André de Thot
ma quanto è bello in questo film? E poi barbuto e piratesco...ci piace!
magnetica "piratessa", da sola riesce a dare tutto un altro sapore alle scene di gruppo in cui è presente.
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