Regia di Martin Campbell vedi scheda film
UItimamente per rilassarmi e per non impegnarmi affatto e rilassarmi, mi dedico a titoli secondari. Film in cui tutti è già visto e rivisto, trito e ritrito. Eppure in sè ciò non sarebbe un male, basti pensare alle opere liriche o a certi topos letterari: la ripetizione di un'idea artistica non è necessariamente un male ed i profili qualitativi sono perimetrati o circoscritti ad alcuni aspetti sempre variabili: la regia, le interpretazioni attoriali, la scenografia etc. In questo film c'è poco di tutto eppure le premesse giuste c'erano. Anzitutto i due attori: uno è un vero e proprio monumento così penso quando scorgo il profilo inconfondibile di Liam Neeson. Tengo sempre in secondo piano le sue opere più recenti e sempre penso a Schindler's List, film nel quale ha espresso capacità interpretative per me indiscutibili. L'altro è Guy Pearce, già protagonista di Memento e qui traslitterato in peggio in Memory: spennacchiato, invecchiato e amaro. Trascuro volutamente la trascurabile prova della nostra Monica Bellucci, il cui autodoppiaggio celebra, a mio avviso, interpretazioni, a mio parere e con rispetto, non all'altezza neppure di un film di genere come questo. Un B Movie con ambizioni alte e altre, che si lascia vedere fino alla fine, senza colpi di scena e che scivola via in una tarda notte di giugno con una strana pioggia e un bicchiere in mano.
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