Regia di Martin Campbell vedi scheda film
In quell'infinita collezione di film che fa capo al genere che impazza da una dozzina d'anni denominato "Liam Neeson Movie" si aggiunge, a questo giro, anche il regista Martin Campbell, noto per le prove muscolari di GoldenEye, La maschera di Zorro, Casino Royale e The Protégé. L'overdose testosteronica deve avere provocato qualche danno cerebrale al regista, alla stregua del suo personaggio, un killer a pagamento sul viale del tramonto, alle prese con i primi palesi segni di Alzheimer. L'uomo vuole salvare a tutti i costi una ragazzina finita in una rete di pedofili a capo dei quali c'è il figlio di una miliardaria che ha assunto lo stesso killer per eliminare testimoni scomodi. Ma il nostro assassino si confonde, dimentica, pasticcia, però è caparbio e insomma bang bang e scazzottate varie (poche, per il genere Liam Neeson Movie) e fine, che volete che vi dica?
Quando uno va al cinema per mandare il cervello in vacanza per un paio d'ore dopo una giornata piena e faticosa, non si aspetta un copione ipercervellotico (scritto da tale Dario Scardapane, un futuro assicurato nel ramo alimentare, alla voce fornai) e men che meno - dinanzi a cotanto dispendio di mezzi - si aspetta di trovarsi una Monica Bellucci qualsiasi che recita con una voce più inespressiva di quella dell'assistente di Google, con in più la dentiera. Misteri del cinema.
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