Regia di Christopher Borrelli vedi scheda film
Non c'è nulla di male nel fatto che una pellicola sia demenziale, il problema sorge quando è involontariamente demenziale, come nella fattispecie. Il livello è molto basso, sembra di vedere un film di Tomas Milian che interpreta Er Monnezza. Il soggetto è squinternato, le situazioni sono iperboliche e altamente illogiche, le interpretazioni da dimenticare, la regia improvvisata. L'unico sprazzo di luce, incredibile, è una battuta nel momento in cui il nostro eroe si chiude dentro una capanna e spranga la porta. Mentre il cattivone da fuori sposta un paio di massi per sbarrare la porta e impedire al prigioniero di uscire, egli stesso pronuncia questa battuta: "Per l'amor di Dio, Montresor!". Queste parole sono prese pari pari dal racconto di Edgar Allan Poe "Il Barile Di Amontillado", dove un uomo viene murato vivo all'interno di una nicchia in un tunnel sotterraneo. Volendo fare i puntigliosi, è Fortunato, lo sventurato che viene murato vivo che pronuncia questa frase, e non Montresor che è lo spietato assassino.
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