Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
AL CINEMA
"Io volevo solo fare il dj"
Per quanto abile ed esperto in campo musicale, il giovane Enrico Frattasio del quartiere Forcella proprio non possiede il physique du rôle che lo possa fare annoverare, come effettivamente merita, tra i dj che contano, lungo quei primi scampoli di anni '80 in cui nuove, travolgenti tendenze musicali iniziavano a farsi largo tra la gioventù.
Per questo, anziché apparire, Enrico decide di applicarsi riproducendo i successi pop-rock di quegli anni, ma anche pezzi melodici di cantanti sempreverdi come Peppino Di Capri, in compilation su musicassette che iniziano a riscuotere un certo successo.
Il passo a trasformare l'hobby in un business travolgente, avviene grazie alla collaborazione dei due fratelli di Enrico, detto Erry.
Due simpatiche canaglie costoro, piuttosto abili in campo commerciale, figli di cotanto padre, non a caso abile contraffattore di whisky pregiato sostituito con un parimenti ambrato infuso al tè.
È un film divertente, esplosivo, scoppiettante e splendidamente contestualizzato tra l'euforia contagiosa e malinconica dei fatui e irresistibili anni '89, la più recente fatica del bravo Sidney Sibilia, dopo L'incredibile storia dell'Isola delle rose (2020), e la trilogia di Smetto quando voglio (2014-2017).
Oltre ad avvalersi di una disinvolta ed accattivante sceneggiatura, opera del regista assieme ad Armando Festa, il film funziona grazie alla simpatia e bravura dei tre strepitosi giovani attori scelti per interpretare i tre fratelli Frattasio: Luigi D'Oriano è Erry, Giuseppe Arena è Peppe, Emanuele Palumbo è Angelo.
A completare l'ottimo cast, due capisaldi del cinema nostrano come Fabrizio Gifuni, spregiudicato e mellifluo industriale lombardo, e il sanguigno Francesco Di Leva, integerrimo, acuto quanto sminuito ed inascoltato capitano Fortunato Ricciardi, nemico giurato della inarrestabile banda di bonari falsari, divenuti per caso, col marchio mai registrato Mixed by Erry, e senza neppure troppa malizia, la maggiore etichetta discografica di quegli anni, pur se completamente abusiva, in nero, e dunque completamente esentasse.
Sibilia gioca molto sulla ingenuità costruita ad arte e abilmente gestita dei tre fratelli, incentrandosi in particolare sulla figura gentile, garbata e timida di Enrico, coscio delle sue lacune a livello di immagine, ma a suo modo ragazzo puro nel portare avanti un proprio percorso di crescita professionale, del tutto discutibile nei modi di attuazione, ma a suo modo schietto e genuino nelle modalità con cui viene concepito nel suo intento di fondo: portare la musica verso l'utente finale.
E di certo Erry ci è riuscito pienamente.
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