Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
Quando la pirateria era agli esordi e quasi nessuno lo sapeva.
Mal comune mezzo gaudio.
Alla fine il film fa capire perchè, in un certo senso, ancora oggi la pirateria è un fenomeno diffuso.
Se all'inizio si poteva usufruire di materiale dai contenuti più ricercati, con la dovuta qualità, al momento zero il più possibile e ad un prezzo modico se non stracciato, andando sempre avanti in supporti e media più moderni e sempre più concorrenza, oggi (non nascondiamoci dietro a un dito) abbiamo tutti un masterizzatore, riproduciamo cd, dvd e blu-ray, possiamo trovare il tutto gratuito coi dovuti server e servizi in streaming.
Non è un caso forse che Netflix, Prime Video, Chili, Infinity, Rai play, Mediaset Premium, Disnei Plas, Apple Tv ed altri siano in certo senso la stessa cosa, ma legalizzati? Spoty-fi, You-Tube?
Praticamente i fratelli Frattasio, nel caso italiano, anche se nella maniera non proprio del tutto giusta, sono stati dei precursori avanguardistici. Provate ad immaginare, se avessero fatto il tutto in tempi più maturi e in maniera più legale, cosa sarebbero diventati...!
Chiariamoci, non è del tutto un elogio, erano dei falsari di musicassette in piena regola e fregavano soldi allo stato e alle case discografiche.
Eppure i numeri parlavano chiaro: vendevano più di tutti, l'idea era buonissima, il sistema altrettanto, ma il modus operandi decisamente no; davano fastidio e dovevano essere spodestati.
Fatta questa riflessione, il film di Sydney Sibilia è girato direi anche bene, la musica, l'ironia e la flemma partenopea leggera le fanno da padrone, alcuni siparietti comici sono ben assestati, la recitazione è di buon livello, D'Oriano, Arena e Palumbo se la cavano bene, persino l'attore più cane risulta essere più in parte della maggior parte dei film italiani, un Fabrizio Gifuni quasi a sorpresa, il montaggio scorre bene e l'atmosfera degli anni '80 è ben presente e palpabile.
Per quanto riguarda la storia e i personaggi ricordano un The Wolf of Wall Street, ma con le dovute differenze di montaggio, scrittura e contenuti espliciti di Scorsesiana memoria. La sceneggiatura, per quel che mi riguarda, ha soltanto una falla logica che nella scena durante i titoli di coda mi ha dato da pensare che uno dei personaggi, oltre che a tratti macchiettistico, un po' cojone lo è stato.
Fortunatamente la messinscena e la scelta del Macguffin mandano ben avanti il ritmo del film.
Indubbiamente è un film che vuole intrattenere e divertire, sia di pancia, ma anche non poco di testa e senza farci pesare troppo gli evidenti ambienti di malavita, affari sporchi ed elementi di indagine artisticamente censurati con il "bip".
Comunque nel vortice della risata e dell'avventura biopica, ricordiamoci comunque con chi stiamo simpatizzando che le scale di grigi sono non poco altelananti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta