Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
Non mi avventurerò in una disquisizione circa il rispetto o meno della veridicità storica. Non è mia intenzione e manco ne avrei la competenza, esigendo nel caso un'adeguata documentazione. Peraltro mi sembra evidente che l'intento dell'opera non fosse quello, focalizzandosi piuttosto su un gioco al gatto e al topo fra due uomini. Non a caso mi trovo d'accordo con quanto scrisse il critico Roger Ebert: «The movie is inspired by true events, we're told, although I doubt real life involved a love triangle; the film might have been better and leaner if it had told the story of the two soldiers and left out the soppy stuff. Even so, it's remarkable, a war story told as a chess game where the loser not only dies, but goes by necessity to an unmarked grave». In italiano suonerebbe suppergiù in questi termini: «Il film è ispirato a fatti davvero accaduti, ci è stato detto, anche se dubito che la vita reale avesse coinvolto un triangolo amoroso; la pellicola sarebbe potuta essere migliore e più snella, se avesse riportato la vicenda dei due soldati e tralasciato la materia sentimentale. Tuttavia è notevole, un racconto di guerra narrato come una partita a scacchi, dove chi perde non solo muore, ma finisce necessariamente in una tomba senza nome».
Nessun appunto particolare in merito al cast. Ciascun attore compie precisamente quanto atteso, in linea con le loro interpretazioni classiche. Jude Law (Vassili Zaitsev) si allena per l'Inman di Ritorno a Cold Mountain (2003), Ed Harris (Maggiore Erwin Konig) è straordinario come sempre e a suo agio nei ruoli "glaciali", Joseph Fiennes (Commissar Danilov) s'impegna e non sfigura (anzi!), Rachel Weisz (Tania Chernova) è qui limitata ma di classe, Bob Hoskins (Nikita Khrushchev) impressiona per la somiglianza con la persona incarnata e infine Ron Perlman (Koulikov) offre una delle sue gradite apparizioni.
Mi permetto invece un'ultima osservazione nei riguardi della colonna sonora. Sarebbe stata ancor più emozionante, se inedita e originale in dose maggiore. Le analogie con la musica di Schindler's List, infatti, sono fin troppo manifeste per poter essere negate, secondo me. Come se non bastasse, poi, mi sembra che James Horner riprenda pure qualche sonorità di questo suo lavoro in Avatar (2009).
1942. Mentre infuria la decisiva battaglia di Stalingrado, il cecchino russo Vassili Zaitsev continua a eliminare uno per volta i nemici. La sua fama lo porterà ben presto a scontrarsi con il Maggiore Erwin Konig, il miglior tiratore scelto nazista. I due pazienti e metodici uomini intraprenderanno un'intensa guerra personale.
James Horner sovente rasenta il plagio del tema di Schindler's List. Inoltre riuserà una traccia per Avatar nel 2009.
Alcuni aspetti dell'intreccio di contorno all'invece centrale duello "western".
Vassili Zaitsev. Notevole.
Maggiore Erwin Konig. Impeccabile.
Commissario Danilov. Promosso.
Tania Chernova. Apprezzabile.
Nikita Khrushchev. Distinto.
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Concordo con le tue disquisizioni e con quelle del compianto illustre critico Roger Ebert.
Il gioco "del gatto e del topo" è assolutamente fulcro centrale, tanto che il resto non può (deve) contare molto e peraltro è gestito assai bene (punto, o almeno uno dei punti, massimo ... il "cecchinaggio" di Perlam quando salta il vuoto allo scoperto, scena da paura!!!).
;-)
Convengo sulla somma intensità della scena che citi. Per quanto riguarda il gioco in sé, di nuovo condivido la precisa e lucida analisi di Roger Ebert: «The Nazi is sure he is the cat. The Russian fears he may be the mouse», ossia «Il nazista è certo di essere il gatto. Il russo teme di poter essere il topo».
Gran film che sembra riprodurre assai bene il duello tra cecchini che si ripresenta ogni qual volta due eserciti si trovano a combattere una guerra di trincea, o, peggio, una guerra tra case divelte...che dire dei personaggi! si è voluto calcare la mano sull'enfasi con la quale il regime sovietico presentava il suo eroe cecchino...ma è verosimile che ciò sia avvenuto in uno scontro di ideologie prima ancora che di popoli.
Hitler aveva sentenziato:" un lago salato su Mosca" e stalin si era difeso a mosca lanciando addirittura cani pieni di esplosivo contro i Panzer...a Leningrado, durante l'assedio, c'erano stati episdodi di cannibalismo. l'URSS perse 6 milioni di uomini, tra soldati e civili, e non è un caso che ANCHE nella Russia di Putin, la guerra sia passata nella vulgata piopolare con il termine di Grande Guerra Patriotica" ad indicare che i russi compresero che era a rischio la propria sopravvivenza come Nazione, intesa qui addirittura come entità territoriale e di popolo, molto più che politica. Quanto poi a Perlam, lo ricordo in un cameo ne: Il nome della Rosa"...era un seguace di fra Dolcino..."Penitentiagite!!!!)...da cui Connery;: "Penitentia Agite"...grandissimo attore caratterista!!!
Grazie per queste delucidazioni storiche, che è sempre un piacere poter apprendere. Comunque alla base di questo film dovrebbero esserci il libro "Enemy at the Gates: The Battle for Stalingrad" di William Craig e le dichiarazioni dello stesso Vasily Zaitsev rilasciate all'epoca. Ribadisco però di non avere elementi sufficienti per capire se e quanto si sia rimasti fedeli alle fonti. La mia impressione è che si tratti di una libera ispirazione, con tutti i pro e i contro di una simile risoluzione, nel bene e nel male.
...e nel monologo finale di Joseph Fiennes sta un accenno - o molto - della caduta di un "Ismo", troppo utopico nel suo esser giusto...
Bel film, ottimi attori... emoziona...
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