Regia di Andrzej Bartkowiak vedi scheda film
Noiosamente uguale a tutti i film interpretati dal granitico e monoespressivo Steven Seagal. Consueta baraonda di sparatorie, inseguimenti, violenze gratuite: ogni occasione è buona per consentire al nostro eroe, decisamente ingrassato, di fare sfoggio delle sue innegabili abilità tecniche in materia di arti marziali (persino dei teppistelli, comunque armati fino ai denti ed interessati a rubare la sua bella macchina, saranno vittime della sua furia). In questo caso ci sarebbe anche la denuncia della corruzione nella polizia, ma è solo un canovaccio, un semplice pretesto: non aspettiamoci nulla che in qualche modo possa richiamare alla memoria "Serpico" o altri celebri opere di Sidney Lumet, o per restare in tempi più recenti "Affari sporchi". Rumoroso, monotono, ripetitivo: c'è qualche scena ironica (Steven Seagal che fa il vigile è assai spassoso, la prima seduta dalla psicanalista con il nostro eroe che sfonda la seggiola su cui è seduto, affermando di non essere un tipo violento o irascibile regala qualche sorriso), qualche timido richiamo alla celeberrima serie di Callaghan (solo perché anche Seagal è un poliziotto dai metodi decisamente spicci), un discreto ritmo che ravviva la parte centrale, rendendola anche passabile; quando però iniziano le manovre per incastrare gli sbirri corrotti il film prende una piega inevitabile, adeguandosi stancamente agli standards ormai immancabili del cinema d'azione americano. Gli ultimi 20 minuti, in particolare, sono un vero pericolo per le orecchie tanto sono incasinati, fracassoni e confusi, al pari dell'incipit, dove il regista, chissà quanto volutamente, già mette in guardia lo spettatore avvisandolo che tutto scorrerà secondo i binari tipici e riconoscibilissimi del cinema alla Steven Seagal. Nonostante la produzione di Joel Silver (campione del cinema d'azione - ideatore di Matrix e della serie di Arma letale) "Ferite mortali", purtroppo è un'opera superflua, dallo stile anonimo, senza una sequenza degna di essere ricordata o che possa differenziare il film dai troppi prodotti analoghi.
Voto: 4
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