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Pinocchio

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Pinocchio

di Souther78
1 stelle

Pattume ideologico e ideologizzante inserito in un racconto che già nasceva come strumentalizzazione dei bambini per inculcare modelli educativi dittatoriali e spersonalizzanti (credere, obbedire, studiare). Da boicottare per una lunga serie di motivi, e da disprezzare per la bruttezza sotto il profilo artistico.

Mi sono accostato alla visione di questo film partendo dal presupposto che "Zemeckis, a oggi, non ne ha sbagliata una!".

Purtroppo mi sono dovuto immediatamente ricredere.

Il (vero o presunto) coinvolgimento di Tom Hanks nei giri pedofili che, di quando in quando, vengono più o meno divulgati, non può che gettare un'ombra sinistra nei confronti dell'attore, benchè amato per i molti film romantici e drammatici interpretati. E certo che già mettere come protagonista di una favola per bambini della Disney un (vero o presunto) pedofilo qualche domanda la fa porre. Domande con facili risposte, comunque, considerando che la Disney ormai altro non è se non una delle migliaia di aziende partecipate dalla arcontica rotschildiana Blackrock, che portano avanti l'agenda WEF. Senza troppo dilungarci in proposito, limitiamoci a prendere atto che tutto ciò che viene affermato dai promotori dell'agenda (politici-marionette, media, medici prezzolati, etc.) è l'opposto del vero, e dei loro scopi. Quindi, per fare un esempio attinente al film, se vi dicono di voler promuovere i diritti delle minoranze (razziali, sessuali, etc.), in realtà è vero il contrario: sfruttano le buone intenzioni delle persone per alimentare scontri sociali che si ritorcono contro tutti. Prova ne sia che i promotori dell'agenda sono quelli che, fino a ieri, incitavano a perseguitare quelle stesse categorie, e che anche tutt'ora, muovono e finanziano ambo i lati delle barricate.

 

In "questo immenso show", come direbbe Ramazzotti, "ci siamo dentro tutti ormai". Ed ecco che, fatalmente, ci finisce pure Zemeckis con il chiacchierato Hanks. E, così, la "fatina" diventa un mezzo uomo di colore (passi il colore, ma perchè deve pure sembrare un ibrido?), e Francesca tutto sembra, meno che una ragazza toscana dell'800.

 

A questo punto, si potrebbe pensare che la presente sia una critica ideologica di un'opera cinematografica. D'altro canto, si può affermare che trattasi di strumentalizzazione ideologica del cinema. Di certo questo dovrebbe essere l'oggetto della condanna, poichè trasformare un film per bambini in un'arma di condizionamento (weaponize direbbero, efficacemente, gli americani) è perlomeno esecrabile. D'altronde Pinocchio è uno dei racconti più equivocati della storia, in quanto già nasce, per volontà del suo autore, come veicolo per inculcare un messaggio di stampo semi-dittatoriale di modello educativo fascista. A volerlo riassumere, il portato di fondo sarebbe: "credere, obbedire, studiare". Per ironia del destino, oggi quello stesso racconto, poi assurto a una specie di favola fantastica a sfondo morale, viene a dir poco stuprato per imporre i (falsi) contenuti e le ideologie di cui sopra.

 

Ma il problema "artistico" sta nel fatto che tutta l'opera non si regge in piedi. Se siamo in Italia, perchè c'è scritto "salumeria" da una parte, mentre il negozio di Geppetto ha le scritte in inglese? Idem per il macchinario di Mangiafuoco (Mr. Stromboli in inglese), etc. Nulla di gravissimo, certo, però francamente già si parte in modo raffazzonato. Gli effetti speciali digitali, pur apprezzabili in quanto risparmiano lo sfruttamento di un po' di animali veri, sono alquanto turpi, e da uno Zemeckis ci si sarebbe aspettati tutt'altro. Sicuramente, qualità a parte, sono squallidi. Alla fine i personaggi digitali sono tali e tanti, che verrebbe da chiedersi che senso abbiano quelli in carne e ossa. Peraltro l'interpretazione, ma anche il trucco, di Battiston, dimostrano quali risultati eccelsi si sarebbero ottenuti con un po' di talento negli effetti speciali tradizionali e un buon talento recitativo.

 

Il film, più che ai bambini, sembra rivolgersi a dei cretini, come del resto sottolinea la caratterizzazione di Tom Hanks, che trasforma il suo Geppetto in un idiota totale.

 

Difficile salvare qualcosa. Se, almeno, vi fossero state buone intenzioni alla base, si sarebbe potuto lodare quelle. Al contrario, il fine ideologico sempre più palese rende detestabile e disgustoso il tutto. Ironico che, da favola educativa, si sia trasformato Pinocchio in favola diseducativa. La domanda che si impone è: arriverà il giorno in cui smetteremo di imporre ai bambini le nostre idee malate, attraverso messaggi subliminali inseriti ad arte in prodotti confezionati a loro uso e consumo? Speriamolo. Intanto, magari, oltre a sperare e restare spettatori, potremmo diventare noi stessi attori del cambiamento, a partire dal prendere consapevolezza del "chi" e del "cosa". E, per esempio, boicottando questa spazzatura e chi ci sta dietro (e iniziare a realizzare "chi" ci sta dietro davvero e "dove" altro sta).

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