Regia di Richard Caesar vedi scheda film
L’americana Kristie St. Clair dalla vita ha avuto tutto: un bel matrimonio in Europa, un marito giornalista televisivo famoso e affascinante, una bella casa, un lavoro gratificante e infine un figlio maschio bello e intelligente. Tutto questo va in fumo quando la bella Kristie si accorge che si tratta di tasselli di un progetto diabolico che ha come scopo il possesso del mondo. Un piano che si fonda sul potere dei media e di quello della televisione in particolare, attraverso i quali il demonio veicola eventi in grado di destabilizzare il mondo a suo piacimento. Il tema non è nuovo; da “Rosemary’s Baby” a “Il presagio”, il desiderio di paternità del diavolo ha avuto notevoli precedenti. “The Calling - La chiamata” si trasforma così in un patchwork, nel quale non è difficile scorgere immagini e situazioni già viste nel passato, e il piccolo Dylan diventa sempre di più la pallida imitazione del terrificante Damien, protagonista della tetralogia che prese il via da “Il presagio”. L’unica concessione al nuovo, è il manifesto complesso di inferiorità dell’Anticristo nei confronti del Figlio di Dio, in virtù del quale gli sceneggiatori mettono in scena una “resurrezione” in mondovisione, che sembra più vicina al cinema dei Monty Python che non all’horror.
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