Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
FLESH ART
Il Barone sta mettendo assieme una copia di esseri perfetti e obbedienti al suo volere con cui popolare la terra. Purtroppo per lui la testa che ha scelto per il maschio apparteneva a un’omosessuale. Morrissey ci da dentro con le nefandezze, insiste sui particolari disgustosi, sulla carne viva e sui nudi. Oserei dire che lo fa con competenza e ironia ma anche con indubbio compiacimento. L’estetizzazione e la mercificazione della morte erano gia temi della Pop Art, movimento che Morrisey ha attraversato forse non del tutto invano, ma in questo film l’intento commerciale è preponderante. Le scenografie di E. Job offrono un contributo prezioso ad un film ad un tempo raffinato e grossolano, fastidioso e vitale.
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