Regia di Paul Morrissey vedi scheda film
Un dottor Frankenstein in versione post-nazista vuole creare l'uomo e la donna perfetti per farli accoppiare, mentre sua moglie libertineggia con lo stalliere, a sua volta insospettito dalla morte per decapitazione del suo migliore amico, mentre due bambini (di nome Sistole e Diastole) guardano da specchi improbabili le cattiverie paterne e i tradimenti materni e la prima moglie di Fantozzi muore in una scena clou. C'è anche una scena di bordello con insetto annesso, una masturbazione con frattaglie umane, un finale aperto.
Se esistono davvero i "film di culto", ovvero film che, al di là di ogni giudizio estetico, non si possono non vedere una volta nella vita, questo rientra pienamente nella categoria. Warholiano più di quello che Warhol avrebbe voluto che fosse, e forse troppo poco "intellettualistico" rispetto alle pretese. Ci sono anche trovate registiche notevoli, che nobilitano il lavoro di ideazione del film ma allo stesso tempo rendono tutto molto molto più kitsch. Da vedere in versione non tagliata. Nota bene: Dalila Di Lazzaro è la vera presenza culto del film, muta e inespressiva come solo la moglie di Frankenstein può essere...
Delirio registico, carrelli improbabili, fotografia ricercata...boh?!
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