Espandi menu
cerca
Napoleon

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 6
  • Post -
  • Recensioni 335
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Napoleon

di John_Nada1975
5 stelle

La versione director's cut da 204'(è non 250' come detto da qualcuno), cioè con circa 48' minuti in più della versione cinematografica di quasi un anno fa, è certamente superiore a quest'ultima, anche perché "lima" e riequilibra con più minuti di battaglie e scene di massa, dettagli truculenti ottimamente girate/i ma piene zeppe di abbellimenti, marchiani e autocompiaciuti falsi storici(come per la battaglia a palle di cannone sul lago ghiacciato di Austerlitz, che non è mai esistita) urlate esagerazioni più da serie tv che lungometraggi, rispetto alla parte "Napoleone & Giuseppina", che poi vista la sua economia,  sarebbe dovuto essere il vero titolo del film.

E nella quale troppa Storia importantissima e troppi avvenimenti di anni in altrettanto un pò sproporzionato per "limatura" minutaggio è dedicato alla vicenda di coppia, vengono visti attraverso troppe pecorine dei due(insopportabile, instabile, ingrata,  anaffettiva e calcolatrice "troia", questa ultima parola la dice egli stesso nel film della moglie), il personaggio di Giuseppina secondo la coppia Scarpa-Scott, ma sembra che Phoenix abbia fatto riscrivere a suo piacimento buona parte della sceneggiatura), e troppi deliqui sessual-amorosi di colui che sembra sempre secondo Scott e Phoenix un povero mentecatto esaltato e pericoloso per ognuno che gli stia vicino come nella comunità, un bambino bizzoso e inizialmente soltanto molto fortunato, certo lontano anni luce dalla complessità grave e imperiosa, di Bondar?iuk-Steiger.

Purtroppo Ridley Scott, che è quasi sempre stato un regista eccellente sotto il comparto visivo anche per la scelta di affiancarsi con ddf dalla maestosa bravura- qui Dariusz Kondji-, quasi mai è lo è stato altrettanto come nello scavare in profondità i suoi personaggi(se non proprio nell'esordio de "I Duellanti" e in "Blade Runner"), e altrettanto di quel che una volta si chiamava "contenuto".

Qui non fa eccezione, e oltretutto non giova una certa evidente protervia e boria dello stesso Scott nei panni del personaggio storico di cui ogni più piccolo particolare è dettaglio di vita, personalità la quale riempie biblioteche intere dedicategli, oltre che come uomo.

A Scott, inglese, non piace molto per non dire affatto, il magnifico corso, e oltretutto si crede egli stesso-almeno come carriera cinematografica-, il vero Napoleone della situazione(basta vedere come ha risposto forse per l'ennesimo Oscar sfuggitogli, piccato e con una argomentazione da Marchese del Grillo, alle critiche osservazioni degli storici sulle davvero esagerate licenze dai veri fatti) , cadendo così in tutti gli errori e i tranelli di una simile elefantiaca impresa filmica, nella quale Kubrick ed è facile dirlo, mai sarebbe caduto, perché meno e certo non soltanto, interessato alla pura demitizzazione e riduzione a tragicomica caricatura.

Non ci si appropri in alcun modo della stessa caratura di progetto, poiché questo per quanto offra delle pagine di buon cinema spettacolare, e una certa cura formale in linea con la grande co-produzione internazionale ad alto budget che è(basta scorrere tutti i 10 minuti dei titoli di coda), è stato realizzato con una certe evidente frettolosità narrativa, e poco più di un paio di mesi di riprese effettive. Il progetto kubrickiano aveva già almeno un quinquennio soltanto di preparazione e di materiale preso da circa 500 libri su Bonaparte e la sua epoca, da potere esso stesso da solo riempire una biblioteca a parte, in parte poi confluito in "Barry Lyndon".

Apprezzabile però la visione che dà della politica, della Storia e dei suoi cicli Scott, con i re, Zar, imperatori, reggenti e consoli, che si chiamino Paul Barras, Alessandro I° di Russia, Francesco I° d'Austria, Charles-Maurice de Talleyrand- Périgord, che continuano a fare le loro sfarzose vite, ricevendosi e continuando amabilmente a parlarsi tra di loro(Duca di Wellington/,Rupert Everett che ordina al suo cecchino che dice di averlo bene nel mirino, di non sparare a Bonaparte dinnanzi alla sua tenda sul teatro di battaglia di Waterloo, perché "Non staremo certo a spararsi tra generali")che -e- tra palazzi di un lusso sfrenato e tende da campo arredate come gli stessi, attorniati da cortigiane/i e puttane varie di lusso, mentre centinaia di migliaia di uomini dei loro eserciti si massacrano gli uni contro gli altri, in fangosi campi di battaglia, e sanguinosissimi scontri di cavalleria armati, anche ineggiando e penando ai/per il loro carnefici. Tema infinito e sempre attuale come la stessa Storia e politica continuata con i mezzi militari della guerra.

 

John Nada

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati