Regia di Ridley Scott vedi scheda film
È possibile realizzare un film su un personaggio che ha fatto la storia dell'Europa, l'uomo che portò la Francia sul tetto del mondo, coprendo un arco temporale di 27 anni, che dalla Rivoluzione francese (1789) arriva fino all'esilio nell'isola di Sant'Elena (1815)? Ci aveva rinunciato Kubrick, ma un regista ambiziosissimo come Ridley Scott (all'ennesimo appuntamento con la Storia dopo 1492 la conquista del paradiso, Il gladiatore, Le crociate, Robin Hood, Tutti i soldi del mondo, The Last Duel e House of Gucci) tenta comunque l'impresa, stipandola in un film così liofilizzato da entrare, senza causare alcuno sbadiglio, in due ore e trentotto. Si vocifera che esista una Director's Cut destinata alle piattaforme (co-produce Apple), ma - in assenza di quella - tocca accontentarsi. Già, perché sono proprio alcuni repentini salti temporali il tallone d'Achille di un film peraltro realizzato impeccabilmente, a cominciare dalle scene delle battaglie, che toccano vette sublimi in occasione di quella di Austerlitz, con le truppe napoleoniche che decidono di bombardare la spessa coltre di ghiaccio sulla quale si muovevano gli eserciti alleati austro-russi. Roba da manuale del cinema. Ad aggiungere materia al film c'è anche il doppio binario narrativo: Scott non si ferma a raccontare il sottotenente venticinquenne che, grazie a una tattica impeccabile, si guadagna i primi galloni da generale all'indomani della battaglia di Tolona per arrivare al ruolo di imperatore insignito dal Papa e alla sua deposizione; sceglie invece di costeggiare la vicenda politica del grande condottiero e stratega con quella della sua travagliata relazione amorosa - puntellata da un continuo scambio di lettere - con l'imperatrice Giuseppina (Kirby), incapace di dargli un erede al trono e per questo allontanata dal palazzo. Al di là dunque di qualche semplificazione storica di troppo e dell'immutabilità del protagonista (interpretato impeccabilmente da Joaquin Phoenix) che conserva sempre lo stesso aspetto, Napoleon è un film maestoso, coraggioso e, in alcuni momenti, di straordinaria potenza visiva. Vedremo se la versione Director's Cut riuscirà a lubrificare quei passaggi narrativi (la guerra d'Egitto, la formazione del direttorio, per citarne un paio) che, in alcuni punti, sembrano essere una collezione di post-it alla quale solo la memoria storiografica dello spettatore può restituire un collegamento sensato. Ammesso e non concesso che conosca, o ricordi, quella storia.
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