Regia di Ridley Scott vedi scheda film
AL CINEMA
Il Napoleon, di Ridley Scott è un grande stratega, ma pure un piccolo uomo.
Si tratta, ora più che mai, nonostante qualche perplessità sin troppo preventiva ed ostentata, della ennesima dimostrazione di grande maestria tecnica da parte del gran regista britannico, che filma scene di guerra e movimenti di massa epocali in modo straordinario, coadiuvato da pratiche ormai così raffinate dal punto di vista tecnico, da apparire più reali del vero, e riuscendo mirabilmente a rendere impellente nello spettatore il senso del devasto fisico e morale, nonché l'orrore di un clima bellico che non cambia nei risultati e nelle dinamiche, ieri come oggi.
Joaquin Phoenix, ottimo quanto insolito, recita in sottrazione, impassibile nelle strategie di guerra che comportano stragi immani e capovolgimenti politico territoriali epocali, quanto incapace di giostrarsi come uomo e marito di fronte ad una donna scaltra e calcolatrice (interpretata da Vanessa Kirby) che lo usa e ne abusa senza remore né risentimento.
Il fallimento come essere umano del protagonista stride in modo eclatante quando lo stesso personaggio lo si osserva nella messa in atto delle strategie di guerra e nella tattica che gli consente, debellata la monarchia, di instaurare un regime dittatoriale che nasce da una repubblica troppo presto abortita.
Tutto questo è il sorprendente Napoleone di Ridley Scott, in un film che andrebbe analizzato e rivisto più volte soffermandosi sulle sue sontuose scene di massa, nella rappresentazione dei massacri, delle conquiste, delle disfatte di tutte le battaglie che la sceneggiatura finisce per distribuire una dietro l'altra con sin eccessiva successione.
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