Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Un colpo di fulmine si trasforma, per Cecilia, in un matrimonio con un estraneo sfuggente e la sua diffidente famiglia. Un film sull'evanescenza dell'amore coniugale e familiare e la sua contiguità con l'odio. Una regia fredda e perfetta riesce quasi a persuaderci che l'unica vera emozione sia quella che induce alla violenza omicida e distruttrice. Tutto il resto è una ritualità priva di sentimento; e se le persone, lì per lì, si cercano, è solo per necessità o per compassione. Il pessimismo sociale di Fritz Lang, estremamente lucido ed, in fondo, sereno e rassegnato, concentra il suo sguardo sul mondo claustrofobico di casa Lamphere, in cui è racchiusa, però, l'intera storia dell'umanità. Il ritratto di un male universale, radicato nell'animo, che, in questo film, trova spiegazione (e forse un rimedio) nella psicanalisi.
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