Markus, affermato direttore d'orchestra, è sposato con Marianne; i due hanno una figlia di nove anni, Isabelle. Frequenta la loro casa il migliore amico di Markus, David, la cui presenza è talmente familiare da non destare alcuna preoccupazione. Ma una sera accade l'irreparabile: Marianne guarda David con occhi diversi...
Note
Liv Ulmann è stata la grande attrice di nove film di Ingmar Bergman, di capolavori come "Persona", "Sussurri e grida" e "Scene da un matrimonio". Diventata regista, ha diretto due film, poi Bergman le ha affidato, nel 1996, la sceneggiatura del notevole "Conversazioni private". Il film comincia come una storia d'amore (Parigi!) e diventa ben presto un'indagine, tempestosa e tremenda, del tutto bergmaniana, su come le passioni portino alla lacerazione e alla distruzione dell'amore che si andava cercando. Sensi di colpa, umiliazioni, giochi perversi, il furore e il sadismo, un destino funesto fino alla perdizione. E una grande regia, tesa e lucida, della Ulmann, la cui macchina da presa cerca una sua verità lungo impietosi piani sequenza e infine la trova nei primi piani, sui volti degli attori, con una Lena Endre che fa di Marianne una figura dolorosa e straziante in scene mozzafiato da tragico e fatale thriller d'anime: scorticate.
Ullman-Bergman accoppiata vincente ....non poteva che venirne fuori un film bergmaniano al cento per cento.Certo anche in Svezia un'adulterio puo'essere pagato caro....molto caro da parte della donna.Recitato benissimo - attori convincenti....film quasi da camera percio' non per tutti.Quattro stelle. leggi tutto
Non ho intenzione di perdermi nei confronti con le teorie bergmaniane (purtroppo non sono così acculturato cinematograficamente da poter fare un confronto) ma è un film fondamentalmente masochista e senza speranza. Un film che crede nella passione carnale ma non nell'amore. A prima vista può sembrare un mattone, ma in realtà è un film intenso e rigoroso. Con un attrice veramente bella e… leggi tutto
Una storia di Bergman sceneggiata da Bergman e che trova in Josephson il 'regista' di tutta la vicenda narrata (e nella Ullmann la regista effettiva del film): eppure manca una sola cosa di Bergman, ovvero quella fondamentale: l'occhio. Troppa devozione verso il Maestro, eppure così poca convinzione nel proporre un quadro di ordinaria disperazione, di affetti violati, negati e quotidiana… leggi tutto
“Un vecchio sogno è morto”, ed è passata tutta la vita davanti. Arriva il momento di seguire la forza del proprio istinto e accettarne le conseguenze, comprendere finalmente il silenzio, e…
Ullman-Bergman accoppiata vincente ....non poteva che venirne fuori un film bergmaniano al cento per cento.Certo anche in Svezia un'adulterio puo'essere pagato caro....molto caro da parte della donna.Recitato benissimo - attori convincenti....film quasi da camera percio' non per tutti.Quattro stelle.
Una storia di Bergman sceneggiata da Bergman e che trova in Josephson il 'regista' di tutta la vicenda narrata (e nella Ullmann la regista effettiva del film): eppure manca una sola cosa di Bergman, ovvero quella fondamentale: l'occhio. Troppa devozione verso il Maestro, eppure così poca convinzione nel proporre un quadro di ordinaria disperazione, di affetti violati, negati e quotidiana…
Non ho intenzione di perdermi nei confronti con le teorie bergmaniane (purtroppo non sono così acculturato cinematograficamente da poter fare un confronto) ma è un film fondamentalmente masochista e senza speranza. Un film che crede nella passione carnale ma non nell'amore. A prima vista può sembrare un mattone, ma in realtà è un film intenso e rigoroso. Con un attrice veramente bella e…
C'è la mano di Ingmar Bergman? C'è anche la testa, le mani, i piedi? Ci sono la sua filosofia e la sua prassi? Ebbene sì, c'è tutto questo, e quindi quale miglior regalo, anche se la firma è quella di Liv Ulmann, che almeno mostra tutta la sua umile e dovuta devozione al maestro.
Possiamo goderci ancora qualcosa nel suo nome!
A parte tutto, anche per chi non conoscesse il grande Ingmar,…
Liv Ullmann è stata la grande attrice di nove film di Ingmar Bergman, di capolavori come “Persona”, “Sussurri e grida” e “Scene da un matrimonio”. Diventata regista, ha diretto due film, poi Bergman le ha affidato, nel 1996, la sceneggiatura del notevole “Conversazioni private” e adesso questa, ancor più potente e autobiografica, di “L’infedele”. Il vecchio scrittore…
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Commenti (2) vedi tutti
Un film bergmaniano,con ottime recitazioni...da non perdere.
leggi la recensione completa di ezioFilm di ben 2h:30' quasi ma rognosamente lento e pesante con buoni Attori ma una Storia deprimente e a tratti anche sconfortante !.voto.1.
commento di chribio1