Regia di Claudia Florio vedi scheda film
Un noto critico d’arte, specializzato nello scovare e smascherare “falsi” d’autore, irretisce una giovane attrice e la convince ad interpretare un’affascinante figura femminile, Fiammetta. Il mestiere del protagonista e la sua familiarità con le copie e il doppio sono la premessa di una storia che si arrampica sul versante sdrucciolevole e pericoloso del vero e del verosimile, dello scambio tra finzione e realtà, delle emozioni vere e di quelle simulate. Una zona narrativa che richiede un saldo controllo della messa in scena, un copione che sappia evitare le trappole di una scrittura cesellata e attori con una presenza e una forza espressiva che giustifichino le oscillazioni di remotissimo sapore pirandelliano. Tutti i personaggi, Mark (uno smarrito Jonathan Pryce), le due amiche Michela (Claudia Gerini) e Corinna (Susan Lynch), Tino (Enrico Silvestrin), il fidanzato di Corinna, precipitano senza paracadute in un inganno ludico troppo complesso e confuso per la loro abilità. Dentro il gioco si nasconde un amore tragico, anche se il titolo del film, due anni fa, era un altro: “Commedia”. La ragione dei partecipanti vacilla, non aiutata da una sceneggiatura che ha quasi tutti i difetti di un cinema soffocato da letture troppo intelligenti.
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