Regia di Jon Turteltaub vedi scheda film
Fiabetta insignificante che sfrutta il divo WIllis per fare cassa (prodotto Disney). Il debito con il Canto di Natale dickensiano è immenso ed in buona sostanza l'originalità non passa da queste parti: nè per quanto riguarda la storia, nè per la regia, i dialoghi, le immagini. E' un lavoraccio per famiglie mirato alla sufficienza estetica ed al gusto del patetico: perdibile.
Un consulente d'immagine, quarantenne superimpegnato, cinico ed egoista, si ritrova un giorno in casa un bambino. E' lui stesso da piccolo: la convivenza forzata con il piccolo lo porterà ad un esame di coscienza che smusserà un po' gli spigoli del suo carattere. Quando sarà pronto ad affrontare la sua vita e gli altri con più calma e gentilezza, il bambino potrà magicamente scomparire.
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