Regia di Scott Beck, Bryan Woods vedi scheda film
AL CINEMA
L’amore di un padre preoccupato delle condizioni di salute della propria figlioletta, lo induce ad accettare a una sperimentazione: la spedizione di una navicella spaziale che lo terrà lontano da casa per oltre due anni.
Nel far rientro, la nave spaziale incontra uno sciame di asteroidi che la danneggiano a tal punto da costringerla ad atterrare sul pianeta più vicino: la nostra Terra, in un’epoca risalente a circa 65 milioni di anni fa.
Il pianeta si trova nell’era Cretacea, popolato di enormi rettili voraci che rappresenteranno, per i soli due sopravvissuti, tra cui il nostro tenace padre di famiglia, la principale minaccia nel percorso che li farà muovere per spingersi a recuperare la navicella di salvataggio posizionata in un luogo non distantissimo, ma popolato di insidie.
Nel blockbuster fragoroso e veloce del duo registico Beck/Woods, i dinosauri non sono stati rigenerati in laboratorio come nella famosa saga nata dalla fantasia di Michael Crichton.
Certo in questa sede il duo registico Beck+Woods, coinvolti anche come sceneggiatori, non va molto per il sottile: la storia introduce il viaggio in modo piuttosto frettoloso, e così pure l’incidente con gli asteroidi che costringe la nave all’atterraggio di fortuna sulla Terra, e al tentativo di uscire da quella disperata situazione in modo positivo.
Tutto il fulcro della pellicola si snoda tra l’adrenalinico percorso alla ricerca della salvezza, con il generoso papà e la sua giovane compagna di viaggio intenti a cercare di salvarsi reciprocamente da pericoli a ripetizione.
E qui il film intrattiene e a suo modo funziona.
Convince molto meno il resto della pellicola, che in poco più do 90 minuti cerca di creare i presupposti per una linearità narrativa che invece si rivela piuttosto approssimativa e sommaria.
Se nella concisione dello script gli autori avessero anche evitato di infarcire la storia con la solita retorica sull’importanza del legame familiare e sul fare squadra nelle difficoltà, 65: Fuga dalla terra sarebbe apparso almeno un conciso film di fantascienza girato nel rispetto di un ritmo adrenalinico piuttosto funzionale ad intrattenere lo spettatore.
La circostanza rappresentata dalla caduta della navicella proprio nel momento immediatamente antecedente alla pioggia di meteoriti che sconvolse la vita animale e vegetativa del pianeta, rappresenta un’altra coincidenza sfortunata un po’ troppo clamorosa per un film che, in tutto e per tutto, intende solo svagare il suo pubblico senza troppo riflettere sulla improbabilità di ciò che si pretende di raccontare.
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