Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Anderson ha fatto di meglio, ma pure questo merita una visione.
Film di Wes Anderson, artista con uno stile molto ben definito e originale, ma anche divisivo, per questo motivo, con molta gente che lo “ama” (io) e altri che lo “odiano”. Lo stesso si potrebbe dire per i temi che tratta, per come fa recitare gli attori, per le riprese particolari, i colori, le simmetrie, etc etc…ma non è il momento di parlare di Anderson, bensì solo di questo film. Opera che ritengo un po’ minore, nella sua produzione, film quasi manierista, in cui, cioè, lo stesso Anderson è un po’ prigioniero di sé stesso e dentro ci mette “tutto ciò che ci avrebbe messo Anderson”, se la cosa ha senso detta così. Film addirittura criptico in alcuni momenti, molto bello visivamente, al solito intelligente in tante belle idee (vedi ad esempio i ragazzi, quelli geniacci, ma pure le tre sorelline). Io sono per un sette, mi è comunque piaciuto, anche se qua e là mi è affiorata un po’ di noia (il film nel film non mi pare abbia funzionato poi granchè). Del cast va fatto un cenno, perché è un cast pazzesco, credo che molti attori si mettano al minimo sindacale, pur di recitare con Anderson, se no non si spiega come fai ad avere in un unico film Scarlett Johansson, Tom Hanks (bravissimi), Tilda Swinton, Edward Norton (un po’ sprecato), Adrien Brody, Steve Carell, Matt Dillon, Willem Dafoe, Margot Robbie (il momento migliore e più intenso del film)…e ne dimentico un sacco. Della trama, decisamente strampalata, non dirò nulla. Fu quarto negli incassi settimanali italiani, ebbe incassi minimi nel mondo ma costi piccoli piccoli, e dunque fece almeno pari (ma forse anche no). Molto apprezzato dalla critica, partecipò a Cannes, senza fortuna.
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