Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Asteroid City è un paesino sperduto nel deserto dell'entroterra americano, dove ogni anno si tiene un concorso per giovani inventori scientifici. È così che si ritrovano gli adolescenti Woodrow e Dinah; lui accompagnato dal padre fotoreporter e dalle tre vivaci sorelline, con una grave notizia che pende sulle loro teste, lei accompagnata dalla madre, la splendida attrice Midge Campbell.
La metà del budget dei film di Wes Anderson se ne va in vernice, questo è noto. Asteroid City conferma la regola: tutto è vivacemente colorato, tutto sgargiante, tutto perfetto e rilucente nelle scenografie e nei costumi; tutto ammicca a un retrò nostalgico e inoffensivo, tutto strizza l'occhio al fumetto e al fotoromanzo, ma con le (oramai prevedibili) imprevedibili svolte surreali del cinema di Anderson. Suo il soggetto (con Roman Coppola), sua la sceneggiatura, Asteroid City è un'opera riconoscibilissima che non sposta di una virgola ciò che prima si sapeva e si poteva pensare di questo autore tanto personale e, innegabilmente, tanto dotato; anche se in questa occasione il lavoro non strabilia, ci troviamo comunque di fronte a un film accattivante, pieno di spunti intriganti (anche quando girano a vuoto, appunto: sorprendere per il gusto di sorprendere... alla fine rischia di non sorprendere più) e, come di consueto, incastonato di interpreti di richiamo, gran parte dei quali è parte fissa dei cast di Anderson: Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Steve Carrell, Jeff Goldblum, Edward Norton, Liev Schreiber, Margot Robbie, Matt Dillon, Tilda Swinton, Willem Dafoe, con la partecipazione in un cameo di Jarvis Cocker e, nei ruoli dei due giovani protagonisti, Grace Edwards e Jake Ryan. Forse il fumoso finale è la cosa che funziona meno nel complesso, ma bisogna riconoscere che la metacostruzione della trama, con il racconto della stesura del copione e della scelta degli attori in parallelo a quello della commedia vera e propria, gira perfettamente. 6,5/10.
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