Due uomini sono amici da una vita ma a un certo punto, proprio quando si trovano insieme su una remota isola irlandese, uno dei due decide di voler troncare l'amicizia, generando una situazione strana e sgradevole.
Film drammatico che inizio debole per poi diventare interessante. Scenografia eccezionale, recita ottima, storia particolare, tratti reali e surreali. Voto 8
Hollywood sbarca sulle Aran con il suo carico di attoroni multimilionari irlandesi a impersonare dei villici plebei del secolo scorso conferendo all'opera un sapore di posticcio reso ancora più artificioso da una fotografia da cartolina. Meglio sarebbe stata a questo punto un'opera teatrale. Più economica e più adeguata alla bisogna.
McDonagh non riesce a mantenere la stessa forza espressiva di "Tre manifesti a Ebbing, Missuri" ma, grazie soprattutto alla buona prova di Collin Farrell, ottiene un film molto particolare sul tema dell'amicizia e le sue declinazioni meno prevedibili
Un film beffardamente cupo.Una piccola isola irlandese raggiunta solo dai boati di una trita guerra civile sulla terraferma. Una faida tra due ex amici, un climax di frustrazione, solitudine e rabbia che porta a scelte completamente assurde. Un Colin Farrell, perfetto nel personaggio, rappresenta un buonismo ignorante mascherato da gentilezza. 7
Commedia grottesca che stringe tutti/o nell’assurdo e nella solitudine, davanti all’imprevedibilità e apparente incomprensibilità di azioni e reazioni, scelte e fatti, ragioni e irrazionalità. Tutto estremizzato, cupo e surreale come in Beckett: conflitti, archetipi polarizzati, guerra civile e il senso di finitezza dell’uomo. Ottimo cast e script.
come ho letto in una recensione postata qui, quando il tutto si rivela essere quasi solo una farsa grottesca ... cascano le braccia, e quello che molti hanno visto come un gioiello a me pare un po' uno spreco di attori, panorami e richiami alle durezza della vita in luoghi lontani, tanto efficace nel precedente Ebbing quanto poco convincente qui
Dell’isola di Inisherin nulla sappiamo, poiché non esiste!
Qui è l’ambiente in cui vivono i protagonisti dell’ultimo film di Martin Mc Donagh, il geniale regista di poche opere per il grande schermo, fra cui “Tre Manifesti a Ebbing”, e “In Bruges – La coscienza dell’assassino” che dal 2008 lo rese noto al mondo dei cinefili.
È un disperato senso di morte e solitudine ad aleggiare su questa bizzarra storia dai toni grotteschi, perennemente in bilico tra farsa e tragedia, il cui umorismo nero cela amarezza e malinconia: McDonagh, che si conferma autore sopraffino, costringe i suoi personaggi a confrontarsi con una realtà tanto surreale quanto dolorosa e inspiegabile. 8,5
Film davvero essenziale in cui l'uomo è colto nel suo desiderio di unicità di completarsi o con sé stesso o nell'unione con l'altro. Pur avendo la stessa origine, queste due direzioni sono qui rappresentate come incompatibili, e ambedue non possono comprendere la ragione dell'altra, se non attraverso la lotta per il riconoscimento 8/10
È bello tutto in "The Banshees on Inisherin" : la fotografia che cattura aria, la scenografia che si apre al mare, la sceneggiatura che si nutre di silenzi e la regia che equilibra lirismo e dramma. Come in "Tre manifesti a Ebbing", Martin McDonagh si conferma capace a gestire i tempi narrativi attraverso spiazzanti esplosioni di rabbia repressa.
Voto: 6, 667 su 10. Commedia dell'assurdo e del paradosso, virando poi decisamente verso il black humor . Questo mix tra scene disturbanti ed elogi della gentilezza costituisce un viaggio sulle montagne russe dove bisogna accettare di salire per apprezzare il film, dove McDongah si diverte a fare esplodere i comicamente i contrasti.
Venezia 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Con tre film oramai alle spalle e numerosi premi Martin McDonagh è uno dei più apprezzati registi e sceneggiatori del panorama internazionale. Quando ottenne nel 2009 la nomination al premio Oscar, grazie alla sceneggiatura del film "In Bruges - La coscienza dell'assassino", era già evidente che il… leggi tutto
È il primo aprile del 1923 a Inisher, un'isola sulla costa occidentale dell'Irlanda, quando Padraic (Farrell) passa a casa di Colm (Gleeson) per il rito della birra delle due del pomeriggio. Ma Colm non ne vuole sapere: per lui la loro lunghissima amicizia è finita. Pensando dapprima che si tratti di un pesce d'aprile e poi domandandosi se per caso abbia detto qualcosa in un… leggi tutto
Più che una recensione queste poche righe vorrebbe essere un salvagente per coloro che si apprestano a vedere questo film solo alla luce delle entusiasmanti recensioni che lo accompagnano.
Io me ne distacco in maniera netta, davvero non capisco la necessità di un film con una trama così misera, è la storia di due persone semplici (in questo caso nel senso più… leggi tutto
Le liste mi piacciono, non mi posso esimire dal farlo in fin dei conti è dal 1995, ma pure prima che le faccio. Le regole sono ben chiare io includo solo i film visti al cinema, raramente mi soffermo su quelli…
Seguo il buon esempio di Roberto/obyone ed elenco qui - in relazione all'invito di un anno fa di End User - cinque film che ricordo d'aver visto in sala nel corso del 2023. Non me ne sovvengono altri.
…
Ricollegandomi all'iniziativa promossa da End User lo scorso anno pubblico la mia personalissima lista dei film più significativi del 2023.
Le regole sono le stesse dello scorso anno:
a) film…
I due attori di In Bruges vengono trasportati in altro tempo e luogo : l'Irlanda degli anni '20, quelli della Guerra civile. Buona la prova degli attori protagonisti e non, in particolare di quello che interpreta Dominic il ragazzo "problematico". Notevoli i dialoghi inizialmente lapidari e via via sempre più tendenti al lirico-poetico e al monologo. Meravigliosa la fotografia con il…
L'Irlanda ha un malessere. Si scinde. Una delle parti non capisce. E cercare di capirne le ragioni porterà dolore, lacerazioni, morte.
Gran film di Martin McDonagh con una coppia d'attori, Colin Farrell e Brendan Gleeson in formissima (il primo avrebbe meritato l'Oscar).
Bisognerebbe assumere i migliori psichiatri per cercare di capire la giuria che…
Per la cinematografia sono i tempi che sono, riassumerei, dopo avere visto questo film. In altri tempi, questo sarebbe stato il 50imo film più interessante dell’anno, perché ce ne sarebbero stati decine di altri, migliori. Questo invece ha avuto nove candidature agli Oscar ’23 (nessuna a segno), ha vinto il Golden Globe per la migliore commedia (commedia?), Colin…
Non eguaglia la cupa elegia del male di "Tre manifesti a Ebbing, Missuri" ma ci va comunque vicino il "recidivo" McDonagh, che qui sembra ancora più a suo agio tra i paesaggi irlandesi delle sue origini. E lo fa con un film che è un bel pugno allo stomaco sul sempiterno mito dell'amicizia eterna, qui troncata dall'oggi ad domani dal burbero (e fondamentalmente depresso) Colm nei…
1923, Inisherin, isola immaginaria a largo dell'Irlanda.
Mentre impazza la guerra civile irlandese, il musicista Colm Doherty comunica al pastore Pádraic Súilleabháin la fine della loro amicizia. Quest'ultimo, dopo un'iniziale incredulità, tenterà in tutti i modi di capire le motivazioni di tale scelta, ma riallacciare i rapporti coll'antico amico si…
A parte Shazam che consolida la sua prima posizione grazie a una buona media sala, si mantiene al secondo posto L'ultima notte di Amore, alla sua seconda settimana di programmazione. Al terzo posto, beneficiando del…
Non essendo irlandese mi è difficile cogliere le sfumature folkloristiche e l'ironia estrema da black comedy terrigna, per opposizione a quella british, aristocratica e borghese. Posso solo dire che si tratta di un dramma bucolico sullo sfondo della guerra civile, che passa da eccessi di sentimentalismo ad eccessi truculenti in una cornice fiabesca. Di certo, il fulcro…
Si consolida, in questo weekend, il primo posto in classifica di Creed III che, forte di una media schermo sopra ai 3000 euro, sfonda con prepotenza la soglia del 5 milioni totali. Vince invece il duello per la seconda…
Sbam. Creed III arriva e fa il botto. Magari non in termini di puro incasso - si tratta infatti dell'undicesima migliore apertura nella classifica degli incassi totalizzati nei primi weekend dal 2021 ad oggi - ma…
McDonagh è un ormai consacrato tra i più geniali registi viventi. Con suoi film passati (dal recente “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” al più datato “In Bruges”) ci aveva già dato segnali forti e chiari. Ora con il suo ultimo “Gli spiriti dell’Isola” fa un ulteriore scatto in avanti con un…
A parte Ant-Man and The Wasp: Quantumania che si conferma al comando della classifica degli incassi anche di questo weekend, ci sono da segnalare l'ottima performance di Mummie - A spasso nel tempo e la tenuta…
Martin McDonagh torna a colpire duro con questo "The Banshees of Inisherin" che è stato tradotto in maniera volenterosa come "Gli spiriti dell'isola", ma del resto una traduzione letterale era qui impossibile. Dopo "Tre manifesti a Ebbing, Missouri", che a mio parere resta uno dei film-chiave degli ultimi anni, il regista e drammaturgo anglo-irlandese sceglie una sorta di tragedia moderna…
The Banshees of Inisherin
Irlanda, USA, Gran Bretagna, 2022
Genere: Drammatico
durata 114'
Regia di Martin McDonagh
Con Barry Keoghan, Colin Farrell, Kerry Condon, Brendan Gleeson, Pat Shortt, Gary Lydon, David Pearse, Sheila Fitton, Jon Kenny
Ho visto questo…
Il pluripremiato regista, commediografo e sceneggiatore britannico-irlandese Martin McDonagh ritorna con un nuova pellicola che fa seguito al grande successo di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e che segna anche il ritorno alla collaborazione con gli attori Colin Farrell e Brendan Gleeson dopo In Bruges – La coscienza dell’assassino, primo film di McDonagh del 2008, con Gli Spiriti…
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Commenti (22) vedi tutti
Film drammatico che inizio debole per poi diventare interessante. Scenografia eccezionale, recita ottima, storia particolare, tratti reali e surreali. Voto 8
commento di nicelady55Hollywood sbarca sulle Aran con il suo carico di attoroni multimilionari irlandesi a impersonare dei villici plebei del secolo scorso conferendo all'opera un sapore di posticcio reso ancora più artificioso da una fotografia da cartolina. Meglio sarebbe stata a questo punto un'opera teatrale. Più economica e più adeguata alla bisogna.
commento di bombo1Decisamente inferiore alle alte aspettative che avevo.
leggi la recensione completa di tobanisMcDonagh non riesce a mantenere la stessa forza espressiva di "Tre manifesti a Ebbing, Missuri" ma, grazie soprattutto alla buona prova di Collin Farrell, ottiene un film molto particolare sul tema dell'amicizia e le sue declinazioni meno prevedibili
leggi la recensione completa di galavernaUn film beffardamente cupo.Una piccola isola irlandese raggiunta solo dai boati di una trita guerra civile sulla terraferma. Una faida tra due ex amici, un climax di frustrazione, solitudine e rabbia che porta a scelte completamente assurde. Un Colin Farrell, perfetto nel personaggio, rappresenta un buonismo ignorante mascherato da gentilezza. 7
commento di Lacorazzata81Veramente bello, meritava tutti gli oscar che purtroppo non ha vinto!
commento di ArmaLetale75Film capolavoro su guerra e umanità (e disumanità)
leggi la recensione completa di siro17Allegoria scorrevole, a tratti divertente sulla follia della guerra. Bravi gli attori.
commento di gruvierazCommedia grottesca che stringe tutti/o nell’assurdo e nella solitudine, davanti all’imprevedibilità e apparente incomprensibilità di azioni e reazioni, scelte e fatti, ragioni e irrazionalità. Tutto estremizzato, cupo e surreale come in Beckett: conflitti, archetipi polarizzati, guerra civile e il senso di finitezza dell’uomo. Ottimo cast e script.
commento di Antonio_Montefalconecome ho letto in una recensione postata qui, quando il tutto si rivela essere quasi solo una farsa grottesca ... cascano le braccia, e quello che molti hanno visto come un gioiello a me pare un po' uno spreco di attori, panorami e richiami alle durezza della vita in luoghi lontani, tanto efficace nel precedente Ebbing quanto poco convincente qui
commento di carloz5Alcune cose non si superano mai.
leggi la recensione completa di daveper“Well, there goes that dream.”
leggi la recensione completa di mckLa “gentilezza” non abita più qui. Non in una delle isole Aran, in nessun luogo.
leggi la recensione completa di yumeDell’isola di Inisherin nulla sappiamo, poiché non esiste! Qui è l’ambiente in cui vivono i protagonisti dell’ultimo film di Martin Mc Donagh, il geniale regista di poche opere per il grande schermo, fra cui “Tre Manifesti a Ebbing”, e “In Bruges – La coscienza dell’assassino” che dal 2008 lo rese noto al mondo dei cinefili.
leggi la recensione completa di laulillaÈ un disperato senso di morte e solitudine ad aleggiare su questa bizzarra storia dai toni grotteschi, perennemente in bilico tra farsa e tragedia, il cui umorismo nero cela amarezza e malinconia: McDonagh, che si conferma autore sopraffino, costringe i suoi personaggi a confrontarsi con una realtà tanto surreale quanto dolorosa e inspiegabile. 8,5
commento di rickdeckardGradevole ma non particolarmente incisivo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn altro film di McDonagh che travalica i confini di genere (si sorride amaro) per raccontarci tematiche universali con uno stile godibilissimo
leggi la recensione completa di scattincertiUn cinema di contrasti e sentimenti...un gioiello.Da non perdere.
commento di ezioCapolavoro. Inutile aggiungere altro.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirFilm davvero essenziale in cui l'uomo è colto nel suo desiderio di unicità di completarsi o con sé stesso o nell'unione con l'altro. Pur avendo la stessa origine, queste due direzioni sono qui rappresentate come incompatibili, e ambedue non possono comprendere la ragione dell'altra, se non attraverso la lotta per il riconoscimento 8/10
commento di logosÈ bello tutto in "The Banshees on Inisherin" : la fotografia che cattura aria, la scenografia che si apre al mare, la sceneggiatura che si nutre di silenzi e la regia che equilibra lirismo e dramma. Come in "Tre manifesti a Ebbing", Martin McDonagh si conferma capace a gestire i tempi narrativi attraverso spiazzanti esplosioni di rabbia repressa.
commento di Peppe ComuneVoto: 6, 667 su 10. Commedia dell'assurdo e del paradosso, virando poi decisamente verso il black humor . Questo mix tra scene disturbanti ed elogi della gentilezza costituisce un viaggio sulle montagne russe dove bisogna accettare di salire per apprezzare il film, dove McDongah si diverte a fare esplodere i comicamente i contrasti.
leggi la recensione completa di port cros