Regia di Martin McDonagh vedi scheda film
È il primo aprile del 1923 a Inisher, un'isola sulla costa occidentale dell'Irlanda, quando Padraic (Farrell) passa a casa di Colm (Gleeson) per il rito della birra delle due del pomeriggio. Ma Colm non ne vuole sapere: per lui la loro lunghissima amicizia è finita. Pensando dapprima che si tratti di un pesce d'aprile e poi domandandosi se per caso abbia detto qualcosa in un momento di ubriachezza, Padraic non si dà pace ed è disposto a tutto pur di riallacciare il vincolo con l'amico di sempre. I due arriveranno a conseguenze estreme e inattese.
Dopo il premiatissimo Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Martin McDonagh rimette insieme la coppia Farrell/Gleeson con cui aveva lavorato ai tempi del riuscitissimo In Bruges. Se la scelta del cast, così come l'idea di rappresentare la ciclicità ritualistica del mondo rurale, si rivela una scelta certamente indovinata, meno felice è il risultato sul piano del messaggio che il film vuole trasmettere. La faida fratricida è una metonimia della guerra civile che, nel film, rimane seccamente sullo sfondo, ma il registro grottesco, che aveva funzionato egregiamente in occasioni precedenti (a cominciare da 7 psicopatici), stavolta rischia di andare fuori giri, opacizzando il nodo centrale del film, ossia le ragioni che spingono Colm - ormai avanti con gli anni - a cercare una realizzazione artistica che necessariamente deve sacrificare la ordinaria banalità delle chiacchiere con l'amico a qualcosa che gli restituisca un senso più compiuto.
Tre Golden Globe: Coppa Volpi miglior interprete maschile a Colin Farrell e premio Osella per la migliore sceneggiatura a Martin McDonagh al Festival di Venezia 2022.
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