Regia di Jirí Menzel vedi scheda film
Nella Cecoslovacchia occupata dai tedeschi, un giovanotto diventa ferroviere per seguire la tradizione di famiglia e soprattutto per non dover faticare troppo: pensa più che altro alle coetanee e a come risolvere il grave problema dell’eiaculazione precoce, che lo spinge sulle soglie del suicidio, ma diventa suo malgrado il protagonista di un’azione di sabotaggio nella quale lascia la pelle. Commediola grottesca e svagata su un eroe per caso, dove l’iniziazione al sesso (cioè alla vita) finisce per coincidere con la morte. Sbalestrata e macchiettistica nella parte centrale (troppo spazio dedicato a figure di contorno e alle loro mirabolanti imprese, quali timbrare le cosce delle ragazze), ha il suo meglio nella presentazione del protagonista (una piccola e surreale epica familiare sintetizzata nei tre quadretti appesi in casa) e in un repentino finale senza parole.
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