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Oppenheimer

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Oppenheimer

di axe
8 stelle

Il fisico Julius Robert Oppenheimer fu chiamato, nel 1942, alla direzione del Progetto Manhattan, il quale aveva lo scopo di dotare gli U.S.A. di un'arma nucleare prima che l'avesse la Germania nazista. La guerra in Europa si concluse prima della realizzazione dell'arma; ma essa fu disponibile dopo pochi mesi ed utilizzata contro il Giappone con gli effetti che tutti conosciamo. Gli U.S.A. furono successivamente coinvolti in un altro conflitto, la Guerra Fredda, nella quale la deterrenza nucleare ebbe un ruolo importantissimo, contribuendo ad evitare lo scontro in armi. Furono anni difficili per chi non era ideologicamente allineato a favore della più accesa contrapposizione con le nazioni del blocco comunista; ed Oppenheimer, da uomo non solo di scienza, ma anche di ... coscienza, non lo era; ne pagò pertanto le conseguenze. Il regista Christopher Nolan racconta la vita e l'opera dello scienziato statunitense dando conto delle attività del suo gruppo di ricerca e ponendo in risalto le implicazioni etiche e morali del proprio lavoro, delle quali egli fu pienamente consapevole; quelle stesse valutazioni ne orientarono alcune scelte, di cui i suoi avversari si servirono per tentare di rovinarlo. Il protagonista è descritto essere, sin dalla gioventù, un personaggio eccentrico, volitivo, amante delle avventure galanti e dall'ideologia progressista. Promuoveva l'associazionismo tra personale accademico; successivamente sostenne, anche economicamente, le fazioni antifranchiste nella Guerra di Spagna. La sua attività lo portò anche in Europa; ciò lo aiutò a formare una rete di conoscenze che gli tornò utile nel momento in cui gli fu affidata la direzione, sotto supervisione delle autorità militari, del Progetto Manhattan. Con parole relativamente semplici ed immagini incisivamente simboliche, il regista spiega i concetti scientifici legati alla ricerca del team di Oppenheimer; mostra, contemporaneamente, i contrasti, anche di natura personale, tra gli scienziati coinvolti nel progetto e quelli appartenenti alla cerchia del protagonista.Sconfitta la Germania di Hitler, Truman valuta di utilizzare l'arma nucleare contro il Giappone, ben deciso a non arrendersi. Il test "Trinity" del luglio 1945 va a buon fine e da quel momento Oppenheimer perde il controllo delle operazioni, il quale passa nelle mani dei militari. Ben presto la sua divenne una voce critica nei confronti dell'arma nucleare. Consapevole degli enormi rischi che l'uso di una bomba atomica - o all'idrogeno - rappresenta per la sopravvivenza del genere umano, si espresse a favore di una limitazione di tali armi, nel numero e nella potenza distruttiva. Ciò diede sponda ai suoi avversari, dei quali una persona tanto influente non poteva esser priva; fu ordito un complotto per screditarlo. Nolan alterna sequenze del passato di Oppenheimer - gli anni della formazione e del lavoro nel centro di ricerca di Los Alamos, costruito per lo sviluppo dell'arma nucleare nel deserto del Nuovo Messico - a quelle che mostrano lo scienziato sotto inchiesta, minato nel fisico e molto deluso, mentre le parole dei suoi conoscenti, proferite senza facoltà di contraddittorio, sono manipolate con il fine di creargli il maggior danno possibile. I disagi patiti, in un periodo storico di "sonno della ragione" erano inevitabili, alla luce del rigore del proprio pensiero. Lo scienziato fu leale nei confronti delle autorità statunitensi, portando a termine il compito assegnato. Al tempo stesso, avendo visto con i propri occhi quali forze le sue scoperte potessero scatenare, mise in guardia le società raccomandando moderazione senza, a dispetto di quanto fu sostenuto conto di lui, offrire sponda ad alcuna ideologia, siano esse il comunismo sovietico, l'anticomunismo o il fascismo. Seppe resistere agli attacchi, ed il tempo gli diede ragione. Ad oggi, anche grazie alla sua dottrina, la consapevolezza circa le conseguenze dell'uso di un'arma nucleare, è matura, nonostante capiti che ne venga minacciato l'utilizzo da questa o quella potenza, mondiale o regionale. Incidentalmente, il racconto introduce le motivazioni che indussero gli U.S.A. ad utilizzare le bombe atomiche contro il Giappone; quanto mostrato corrisponde a realtà, sebbene il regista sembri sostenere che la scelta sia stata relativamente sbrigativa e presa con un occhio alla futura Guerra Fredda. Gli attori scelti per interpretare i personaggi principali sono molto somigliati ai loro omologhi reali. L'irlandese Cillian Murphy interpreta Oppenheimer ben rendendone l'animo tormentato, diviso tra dedizione alla scienza, scrupoli morali, questioni sentimentali; lunghi silenzi rendono a volte enigmatico ed imprevedibile il protagonista. Matt Damon è il generale Groves. Emily Blunt interpreta Kitty, moglie dello scienziato, anch'ella inquieta, e sempre di sostegno al compagno di vita. La mano del regista è evidente; benchè il racconto di fatti reali ponga limiti alla sceneggiatura, la narrazione, la quale procede fuori dalla linearità temporale, è ricca di sequenze oniriche, che mostrano, con intenso uso di simboli, il contenuto dell'intimo pensiero di Oppenheimer. Ritmo costante e non sostenuto che consente di ben comprendere la portata degli eventi; colpi di scena; nervose interazioni tra personaggi; tutto ciò conferisce un'impronta di epicità alla narrazione. Notevoli le sequenze dedicate all'esperimento "Trinity". Il film ha una durata di circa tre ore; non è poco, ma, se interessa l'argomento, non c'è pericolo di annoiarsi. Al racconto della vita di Oppenheimer, di cui si esamina l'aspetto "lavorativo" intrecciato al non meno complesso aspetto intimo e sentimentale, si aggiunge la storia della nascita dell'arma nucleare e l'introduzione di tutte le questioni collegate alla stessa, comprese ragioni per utilizzarla o limitarne sviluppo e diffusione. Contemporaneamente,  è dato atto del clima politico statunitense degli anni '50, coincidente con la "caccia alle streghe" denominata maccartismo. Era sufficiente il "non allineamento" ad un certo tipo di pensiero, per vedere, della vittima di turno, bloccata la carriera; calpestata la privacy; distrutta la vita sociale. E, come già scritto, Oppenheimer non è stato assolutamente un personaggio "allineato". Interessante biografia; interessanti - e sempre attuali - i corollari; ottima regìa. Da vedere.

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