Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
La bomba più fredda della storia del cinema.
Ieri sera tutto esaurito per OPPENHEIMER e mi è andata a culo perché ero tra gli ultimi 10 posti, dopo una lunga fila per il biglietto.
A fine visione molta gente, in particolar modo ragazzi sulla ventina, è rimasta davanti all’entrata per discutere del film.
Per quel che mi riguarda Christopher Nolan deve co-dirigere con James Gunn perché insieme sfornerebbero dei grandissimi capolavori mettendoci uno la componente mentale e l’altro la componente emotiva nei punti giusti e di alto livello.
La storia di Oppenheimer la conosciamo tutti, un brillante e coinvolgente scienziato di fisica quantistica viene chiamato nel Progetto Manhattan per costruire la bomba atomica. Insieme al suo team di scienziati, tra i quali Enrico Fermi, riescono a crearla e renderla un successo a livello storico e globale.
A causa delle tensioni belliche, politiche e di schieramenti non mancheranno prese di coscienza e processi ad Oppenheimer e persone a lui vicine per evitare concorrenze, spionaggi e fughe di dati Top-Secret.
Allora, a livello tecnico è praticamente elevato, le tre ore di durata riescono anche a filare bene, Nolan narra il tutto come al solito non in modo temporalmente lineare e divide la narrazione con la fotografia a colori quando è il punto di vista di Oppenheimer e in bianco e nero quando è il punto di vista di Robert Downey jr. In sostanza, nella parte a colori un personaggio che ha creato una bomba vera, mentre in bianco e nero l’altro ha creato una bomba mediatica forse più pericolosa dell’altra. Le scene riguardanti Oppenheimer e la creazione della bomba, nonostante i tecnicismi scientifici, riescono ad essere coinvolgenti ed interessanti. Ci sono almeno tre o quattro momenti di tensione ben costruiti, molto dilatati, a volte allentati con ironia, ma sempre più tirati fino in pratica ad esplodere. Il ritmo c’è tutto nonostante alcuni punti giustamente rallentati.
Il film parla attraverso le introspezioni di Oppenheimer, ben interpretato da Cillian Murphy, con le sue visioni a livello quantistico, ma anche a livello etico ed empatico (cosa che effettivamente a Oppenheimer aveva). Si parla di progresso scientifico, spesso e volentieri però affiancato al progresso bellico dove è vero che si voleva raggiungere la fine di tutte le guerre, ma solo con l’ottenere però l’inizio di altre con la corsa agli armamenti e al deterrente nucleare. Non mancano le paure di tale arma, le tensioni sociopolitiche, i sospetti di tradimento e le ipocrisie tra giusto e sbagliato. Gli attori sono tutti in parte e i loro personaggi hanno una loro importanza, chi più chi meno. È generalmente molto dialogato, specialmente nell’ultima ora.
Peccato però che Nolan a livello emotivo è al solito una mezza sega e al solito glaciale. Sapete quante volte ci sono dei momenti a livello emotivo potenzialmente alto? Almeno tre. E sapete quante volte Nolan le compromette? Tutte. Esatto. Compresa la tanto chiacchierata esplosione della bomba che è la scena madre del film. Chiariamoci, è tutto ben girato, ma siccome era stata ben preparata quella scena, almeno per me è stata coinvolgente per metà e non me l’ha fatta godere appieno. Anche la parte con Florence Pugh dove tromba con Murphy ha una carica erotica pari quasi allo zero ed è solo un pretesto narrativo e nulla di più.
Sinceramente solo pochi personaggi sono stati coinvolgenti, o meglio quelli con più calore sono solo Oppenheimer, Matt Damon, Albert Einstein e il presidente Truman (ben interpretato da Gary Oldman). Per carità sono tutti interessanti, ma la narrazione di Nolan spezza a loro la carica emotiva che sulla carta ci stava, ma messinscena in modo freddo.
A momenti, se si va’ a vedere su YouTube il video breve di Oppenheimer che pronuncia la sua celebre frase, in quei pochi secondi è molto più emotivo di Murphy nel film.
Inoltre, ed era ovvio, il focus era sulle conseguenze di tale esperimento nucleare, di come Oppy aveva creato qualcosa di maestoso e incredibile per l’umanità, ma al tempo stesso di pericoloso e di stupido, ma queste cose vengono trattate in maniera forse troppo macchinosa e dilatata nelle parti in bianco e nero.
Il concetto e la trama da dopo l’esplosione in poi diventano semplici e chiare, ma troppo caricate.
In più, qui Robert Downey jr. è bravissimo, ma interpreta alla lunga un personaggio cagacazzi e schizzinoso.
In conclusione è un buon film, ma qui, come Oppenheimer spezzava gli atomi, Nolan spezza le emozioni che, se trattate più a modo, poteva sfornare un vero capolavoro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta