Regia di Pino Ammendola vedi scheda film
La coppia Ammendola/Pistoia, al cinema, potrebbe anche funzionare: la farsa rimane un genere nobilissimo, e se ci riesce Salemme, per non parlare dei toscani... Il problema di “Stregati dalla luna” è (quasi) tutto nell’universo femminile dal quale i due si lasciano circondare. E in particolare, duole dirlo, da Megan Gale, che non è un’attrice e che non dovrebbe, quando compare in un film, trascorrere intere sequenze al telefonino, perché a quel punto il sospetto di “spot subliminale” sorge legittimo e spontaneo. Detto questo, il film ha davvero tanti, troppi difetti: è sempliciotto sul piano della scrittura ed è inconsistente come regia, al punto di sospettare che in moviola l’abbiano vanamente rivoltato come un pedalino per farlo funzionare (altrimenti, perché lo “showdown” tra Pistoia e la Cucinotta, che dovrebbe essere il clou della trama, è trasformato in un flashback?). L’ambientazione nel mondo delle forze dell’ordine - per cui una poliziotta ama un carabiniere, salvo tradirlo, orrore, con uno della Digos - è abbastanza banale e anche i personaggi di contorno ammiccano allo stereotipo, così come la cartolina iniziale del Vesuvio. E poi, sapete che c’è? Non fa ridere, maledizione!
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