Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Nella conferenza stampa di presentazione di Caché a Cannes, Haneke rispondeva al giornalista che gli chiedeva l'autore delle videoregistrazioni, dicendo che nemmeno lui sapeva la risposta, il bello dei film di questo grande regista è che attraverso di essi l'autore non ti dà risposte ma cerca solo di porre domande, scuotere lo spettatore dal suo torpore. Storie, fin dal titolo originale manifesta la sua incompiutezza, codice sconosciuto e racconto incompleto di diversi viaggi per il mondo, attraverso dissolvenze in nero si passa da un personaggio all'altro, da uno spazio all'altro da un tempo all'altro. Bambini sordomuti aprono e chiudono il film, loro hanno un codice di comunicazione, ma anche loro come gl'altri difettano nel capire fino in fondo i pensieri dell'altro, così il gesto iniziale della bambina con le trecce non viene svelato da nessuno nel suo significato, anche in quel caso c'è un difetto di comprensione, ma non dovuto all'handicap. Un attrice, un fotoreporter, una mendicante, un taxista, un contadino, un giovane ribelle, un giovane idealista attraversano il film, incontrandosi sulla scena o solo attraverso il montaggio. Grande prova d'attrice della Binoche, magnifica nella scena sul metrò!
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