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El Topo

Regia di Alejandro Jodorowsky vedi scheda film

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La recensione su El Topo

di bradipo68
8 stelle

Un percorso dalla tenebra alla luce e viceversa.Ci sono dei film che si fanno seguire passivamente,lo spettatore affondato nel suo catafalco fruisce di immagini,suoni e parole che bombardano i suoi organi sensoriali e spesso non deve fare nessuna fatica per rielabolarli.Non se ne sente il bisogno,il messaggio è già bello e impacchettato.Ci sono film  invece che danno l'effetto esattamente contrario:devono essere letti e riletti anche oltre le stimolazioni multimediali che danno al suo spettatore,sono stracolmi di citazioni e di sequenze che devono essere interpretate,analizzate,vivisezionate.Devono essere oggetto di riflessione da parte dello spettatore e per fare questo occorre farli sedimentare,farli crescere giorno per giorno.Sono film che non possono essere capiti alla prima visione ma hanno bisogno di successive visioni ripetute.E'questo il caso di El Topo,primo film che ho visto a firma di Alejandro Jodorowsky.La prima visione mi ha letteralmente stordito,non sono riuscito molto ad orizzontarmi tra le pieghe di questo film,sicuramente il western più ambizioso e surreale che abbia mai visto.Alla seconda visione ho cominciato a focalizzare meglio la storia di questo pistolero di nero vestito che intraprende una sorta di viaggio irto di pericoli ma che nel contempo si rivela anche  percorso di crescita e di acquisizione di consapevolezza.Il rozzo pistolero abituato solo ad uccidere viene addirittura trasformato in una specie di bonzo buddista(capelli rasati e vestiti di foggia orientale).E'un film che può essere interpretato in mille modi diversi e per questo è merce preziosa nel panorama cinematografico.E'un opera che non ha solo qualcosa da mostrare,ha qualcosa,ben più di qualcosa, da dire.Cita film del passato e fatti del presente,cita Freaks con la sua comunità di storpi,cita Leone per l'architettura dei duelli, nel finale cita il Vietnam per il gesto del  darsi fuoco vestito da buddista,lil gesto estremo di autoannullamento che contemporaneamente diviene suggestione ellittica della reincarnazione,una nuova vita che sostiuisce quella vecchia in una perdurante ciclicità.Non cinema per tutti,un western che è un allegoria bibilica complessa che si può dividere in quattro movimenti,un narrare il percorso inverso della talpa,come lei scava per andare sempre più in profondità El topo cerca di ritornare a vedere la luce oltre il proprio cuore di tenebra che gli permette di superare,anche imbrogliando, tutte le prove che il destino gli propone.E questa sua prograssiva presa di coscienza  che lo trasforma in qualcosa d'altro,non nero come la sua anima è il cuore pulsante di tutto il film.Interessante anche il ricorrere all'effetto straniante  che può provocare una voce maschile in un corpo di donna e il contrario.Forse è cinema underground come l'habitat della talpa ma è girato in maniera sublime,un western sotto l'influsso di allucinogeni che a distanza di tanti anni conserva intatta la sua carica vitalmente eversiva e il suo corredo genetico di visionarietà che oggi è merce veramente rara da trovare.Non per tutti ma ad avercene....

Su Alejandro Jodorowsky

più che una regia è un percorso intricato arzigogolato tra le mille suggestioni di cui si nutre....

Su Alejandro Jodorowsky

non si dimentica tanto facilmente

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