Regia di Alejandro Jodorowsky vedi scheda film
"La montagna sacra" ha un inizio folgorante, scoppiettante d'immagini accozzate per accostamenti surrealisti, soffre di una parte centrale alquanto sgonfia e lenta (la parte in cui sono presentati i nove personaggi) e poi riprende quota man mano che i protagonisti salgono verso la cima della montagna. Il finale del film ha deluso qualcuno, ma secondo me è invece molto appropriato per sorpresa e senso dell'ironia.
Ovviamente Jodorowsky è un regista d'immagini più che d'idee, ma in questo film riesce ad inserire un nocciolo denso di concetti dentro a un involucro caleidoscopico di sequenze oniriche derivate dalla tradizione surrealista. Sia questo "La montagna sacra" sia "El topo" (1970), i più riusciti della filmografia di Jodorowsky, hanno una forte impronta data dai film del periodo messicano di Luis Bunuel. Successivamente Jodorowsky (classe 1929), un regista peraltro poco prolifico (ha girato, ma da regista, soggettista, sceneggiatore, musicista e attore, solo sette film in 40 anni di carriera), non ha più raggiunto le vette di queste prove di inizio anni 70, né con "Santa Sangre" (1989) né tantomeno con "Il ladro dell'arcobaleno" (1990), un film veramente mediocre.
Altro grande film del regista cileno di origini russe Alejandro Jodorowsky. Un film dalla trama (?) irraccontabile, se non per grandi linee. Un Cristo-ladrone è crocefisso da un gruppo di bambini nudi, finché riesce a liberarsi e, dopo essersi ritrovato in una messinscena della via crucis per turisti, si sveglia in un deposito di crocefissi a grandezza naturale. Entra poi in una torre dove un alchimista istruisce nove personaggi, rappresentativi delle categorie più potenti della terra (industriali, banchieri, politici, poliziotti), per prepararli a scalare una montagna, alla cui sommità vivono nove saggi che hanno scoperto il segreto della vita eterna.
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