Regia di Luigi Vanzi vedi scheda film
Più che decoroso esemplare di mondo movie su modi di vita e mentalità statunitensi: nomadismo, individualismo, consumismo. Il valore aggiunto sono i testi di Italo Calvino, che vi riversa le impressioni di un suo soggiorno oltreoceano durato sei mesi, fra 1959 e 1960, destinate a essere raccolte in un libro poi rimasto inedito (verrà pubblicato postumo nel 2014 sotto il titolo Un ottimista in America): le sue analisi, sempre fini e acute, nobilitano l’operazione. Ma non sono da meno le immagini, accompagnate da una colonna sonora appropriata, che svariano sulle mille sfaccettature del sogno americano: è vero che il sogno tende spesso a trasformarsi in incubo, ma a mezzo secolo di distanza resta l’impressione generale di un’epoca espansiva e fiduciosamente aperta al futuro (la prima scena mostra le esercitazioni degli astronauti per le missioni lunari); insomma, si sente che il ’68 è vicino. E, guardando i volti dei tanti bambini e giovani inquadrati, non posso fare a meno di chiedermi: cosa avranno fatto nella vita? quanti saranno già morti? quanti avranno realizzato le loro aspirazioni?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta